Cgil: «Nel trasporto pubblico stanno arrivando imprese sospette da fuori regione»

[articolo pubblicato come notizia d’apertura sul nuovo quotidiano “Prima Pagina Reggio” il 22 Luglio 2012]

«Il trasporto persone è il nuovo settore a rischio infiltrazioni mafiose». Questa la denuncia del presidente della Camera di Commercio Enrico Bini. L’Sos è stato lanciato qualche giorno fa in una nostra intervista (Vedi qui), in cui Bini ha acceso i riflettori su un settore che fino ad oggi non si pensava essere appannaggio della criminalità organizzata. In diverse occasioni Bini si è distinto per essere tra i primi a segnalare appalti e vicende sospette. Dai cantieri della Tav ad alcuni subappalti di Iren. Per questo, oltre che per il ruolo ricoperto, le sue denunce hanno un particolare peso. Infatti le reazioni alle parole di Bini non si sono fatte attendere.

Ciro Maiocchi, segretario trasporti della Cgil reggiana, condivide le parole del presidente dell’ente camerale. Ed aggiunge alcuni dettagli: «Negli ultimi tempi si stanno affacciando nuove imprese da fuori regione, i prezzi stracciati che spesso offrono fanno sorgere più di un dubbio. L’offerta più bassa è ormai l’unico parametro con cui si vincono quasi tutte le gare d’appalto. In questo modo le aziende che operano nella legalità, pagando tutte le tasse, rischiano di essere tagliate fuori».

Maiocchi, le imprese locali come reagiscono?

«Per continuare a vincere gli appalti le aziende locali devono obbligatoriamente offrire prezzi stracciati, ma come faranno poi ad investire nella sicurezza? E riusciranno a pagare regolarmente tutti i lavoratori? In diversi casi, per rispettare il prezzo pattuito, le imprese mettono alla guida dei mezzi pensionati sottopagati, oppure stipulano con gli autisti contratti a chiamata. Inoltre c’è il rischio che siano utilizzati mezzi vecchi, quindi più inquinanti. E’ un circolo vizioso».

Ciro Maiocchi, segretario provinciale trasporti Cgil

La soluzione?

«Se vogliamo scongiurare le infiltrazioni mafiose nei trasporti pubblici dobbiamo intervenire subito. Sono d’accordo con Bini: l’offerta più bassa non può essere l’unico parametro per aggiudicare le gare d’appalto. I Comuni devono avere il coraggio di dire basta alle gare d’appalto al massimo ribasso».

Senza gare al massimo ribasso, in mancanza di fondi sufficienti, non c’è il rischio di dover rinunciare a qualche servizio?

«Si, ma la sicurezza dei mezzi e degli autisti, e di conseguenza quella degli utenti del trasporto pubblico, penso sia la priorità. Gli enti pubblici non posso permettersi di favorire il radicamento delle mafie nella nostra provincia, il rischio è di incentivare il lavoro nero e di tagliare sulla manutenzione dei mezzi».

Elia Minari (collaboratore giornalino studentesco Cortocircuito)

L’inchiesta è stata realizzata da Cortocircuito, giornale e web-tv degli studenti reggiani (www.cortocircuito.re.it).

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Vedi anche:

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