France Tv, la principale emittente televisiva nazionale francese, ha intervistato Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia sulle inchieste realizzate sulla criminalità organizzata in Emilia-Romagna, sullo scioglimento del consiglio comunale di Brescello e sul maxi-processo “Aemilia”, il più grande processo di mafia del Nord Italia.
Una parte dell’intervista è stata mandata in onda all’interno dello storico programma televisivo “Avenue de l’Europe” (France 3).
Invece QUIè possibile vedere le video-interviste della Rai a Cortocircuito.
Giovedì 24 novembre 2016 alle ore 21.00 a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, presso la “Casa della Conoscenza” del Comune si è tenuta una tavola rotonda dal titolo “Informazione sotto tiro”. Ingresso gratuito.
Sono intervenuti:
– Arcangelo Badolati, caposervizio della “Gazzetta del Sud”, autore di libri su ‘ndrangheta e femminicidi;
– Graziella Proto, stretta collaboratrice di Pippo Fava, giornalista ucciso da Cosa Nostra, e direttrice del mensile siciliano “Casablanca”.
– Arnaldo Capezzuto, giornalista del Fatto Quotidiano e coautore del libro “Il Casalese”.
Ha condottol’iniziativa: Pierluigi Senatore, caporedattore centrale di Radio Bruno.
L’iniziativa è stata organizzata dal Comune di Casalecchio di Reno (BO) in collaborazione con Caracò Editore e Cortocircuito, all’interno del festival “Politicamente scorretto”, realizzato insieme alla Regione Emilia-Romagna.
[Foto di Chiara Ghirelli. Cliccare sulle foto per allargarle.]
Nella locandina allegata sono disponibili le informazioni sulla serata “Segni di riscatto”, con il giornalista di Repubblica Giuseppe Baldessarro, in memoria di Mara Marmiroli.
Nuova intervista sulla ‘ndrangheta in Emilia-Romagna e sul maxi-processo “Aemilia”, il più grande processo di mafia del Nord Italia.
L’intervista a Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito, è stata realizzata dal giornalista Francesco Fossa di “Matrix”, programma tv di Canale 5.
Il dialogo, registrato in un bar di Reggio Emilia, andrà in onda prossimamente.
Invece QUI è possibile vedere le video-interviste della Rai a Cortocircuito.
Venerdì 28 ottobre 2016, dalle ore 18, nella Cappella Farnese di palazzo D’Accursio a Bologna (piazza Maggiore) è stato presentato, in prima nazionale, il nuovo libro “Padrini e padroni. Come la ‘ndrangheta è diventata classe dirigente”, scritto da Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro e da Antonio Nicaso, scrittore, studioso e storico delle organizzazioni criminali, uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta a livello internazionale.
Durante tutto l’incontro, aperto alla cittadinanza, gli autori hanno dialogato con Giuseppe Baldessarro, giornalista di Repubblica ed Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito.
L’incontro è stato aperto dal saluto di Giulia Di Girolamo, consigliera comunale di fiducia per la legalità del Comune di Bologna.
L’iniziativa, a ingresso libero e gratuito, è stata organizzata dal Comune di Bologna in collaborazione con Caracò Editore e Cortocircuito. Cura scientifica della dott.ssa Rosa Frammartino.
L’Ordine dei Giornalisti e la Fondazione Giornalisti dell’Emilia-Romagna hanno organizzato un seminario di formazione rivolto agli iscritti all’ordine professionale. L’incontro si è tenuto sabato 15 ottobre 2016 a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna.
Il convegno è stato costituito dalle relazioni di:
– Giovanni Tizian, giornalista de L’Espresso, autore dei libri “La nostra guerra non è mai finita” e “Il clan degli invisibili”;
– Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia, autore di inchieste sulle mafie in Emilia;
– Ugo Vittori, A.U. di Eagle Keeper Service Group, agenzia di investigazione, consulente di Procure per decine di indagini giudiziarie.
Con presentazione del libro-inchiesta “Guardare la mafia negli occhi” e proiezione di nuovi video, insieme a Elia Minari
Durante gli incontri pubblici saranno affrontati anche dei nuovi temi, con alcuni approfondimenti inediti. Inoltre gli eventi pubblici saranno accompagnati da nuove proiezioni.
Elia Minari è il coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito e il libro parla anche delle inchieste realizzate con Cortocircuito, oltre a molti contenuti inediti.
Ingresso libero e gratuito. Si consiglia di tornare a visitare questa pagina per aggiornamenti sui seguenti incontri pubblici.
[Cliccare sulle locandine per allargarle.]
A Bibbiano e Castelnovo di Sotto (Reggio Emilia)
Vi segnaliamo 2 prossimi incontri pubblici in provincia di Reggio Emilia durante i quali sarà presentato anche (ma non solo!) il libro “Guardare la mafia negli occhi” che contiene le inchieste sulla ‘ndrangheta in Emilia realizzate negli ultimi nove anni da Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia.
Durante gli incontri pubblici saranno affrontati anche dei nuovi temi, con alcuni approfondimenti inediti. Inoltre gli eventi pubblici saranno accompagnati da nuove proiezioni.
Invece QUI le informazioni sui precedenti incontri pubblici (nel primo semestre del 2018 e ancora prima).
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Nei prossimi mesi sono programmati dei nuovi incontri pubblici anche a Milano, Trento, Como, Brescia, Parma, Belluno, Reggio Emilia, Bologna, Modena, Palermo… Si consiglia di tornare a visitare questa pagina per aggiornamenti.
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Le informazioni sul libro “Guardare la mafia negli occhi” sono sul sito www.eliaminari.it/libro-inchiesta Il libro, sottotitolato “Le inchieste di un ragazzo che svelano i segreti della ‘ndrangheta al Nord”, è disponibile in quasi tutte le librerie e online (in formato cartaceo o e-book). Prefazione del Procuratore Nazionale Antimafia, editore Rizzoli.
Invece QUI le recensioni, le interviste tv e gli articoli sul libro-inchiesta
A Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito, è stato consegnato il premio “Articolo 21”. Il riconoscimento è stato consegnato a Roma da parte del presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Giuseppe Giulietti.
«I ragazzi di Cortocircuito – ha detto al microfono Giulietti – sono straordinari, sono andati a illuminare i lati oscuri. Loro ci insegnano che fare giornalismo non significa essere iscritti a un ordine professionale».
A decidere l’assegnazione del premio, nato per tenere vivo l’articolo della Costituzione sulla libertà d’informazione, è stata una giuria composta prevalentemente da giornalisti della Rai, riuniti nell’associazione “Articolo 21”.
Alla consegna del riconoscimento era presente anche Attilio Bolzoni, storica firma di Repubblica e autore di numerosi libri su Cosa Nostra, che si è ripetutamente complimentato con Elia Minari e Francesca Montanari, presenti a Roma in rappresentanza dell’associazione Cortocircuito.
Il conferimento, si legge nella motivazione ufficiale, è avvenuto per aver «portato avanti inchieste coraggiose, mettendo in luce la presenza invasiva della ‘ndrangheta. Un impegno dimostrato nel far conoscere le vicende più oscure del territorio, denunciando attività illecite e perseguendo la difesa della legalità. Un impegno ancora più meritevole in quanto risponde a un autentico spirito di cittadinanza».
Durante la serata, è intervenuto anche Paolo Siani, fratello del giornalista Giancarlo Siani ucciso dalla Camorra, che ha dichiarato: «Sono rimasto sorpreso da Cortocircuito. Giancarlo ha fatto quello che fanno i ragazzi di Cortocircuito. E come i ragazzi di Cortocircuito lui veniva osteggiato, gli dicevano che creava problemi al suo territorio. Cortocircuito fa un lavoro straordinario per noi, svela le verità scomode che nessuno ci vuole raccontare».
Il premio è stato conferito a Cortocircuito per i documentari d’inchiesta e gli approfondimenti realizzati. Come ad esempio la video-inchiesta sul paese di Brescello che è citata anche nel decreto ufficiale di scioglimento per mafia del Comune, oltre a essere stata proiettata in Tribunale da parte della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. Inoltre nel corso della premiazione sono state ricordate le inchieste realizzate da Cortocircuito sui cantieri della Tav, sulla scuola di Montecchio, su alcune discoteche e sui subappalti nel ciclo dei rifiuti.
L’associazione Cortocircuito è stata premiata anche per le numerose iniziative di sensibilizzazione realizzate: dal 2009 ha organizzato oltre 190 convegni e incontri pubblici. La giuria ha evidenziato che il premio “Articolo 21” nasce per ricordare Paolo Giuntella, storico giornalista del Tg1 prematuramente scomparso.
[Articolo del 4 ottobre 2016]
Durante la serata il giornalista di Repubblica Attilio Bolzoni ha detto «Elia e Francesca siete straordinari, alla vostra età fate cose incredibili. Cortocircuito è una forza».
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Intervista a Elia Minari realizzata dal giornalista della Rai Vicenzo Frenda
(pubblicata su Articolo21.org)
Se l’Emilia due anni fa si è risvegliata dal suo torpore lo si deve a chi ha saputo fare domande. A guardarsi attorno e a capire che tante cose non tornavano. Era per la ‘ndrangheta che si era radicata progressivamente nel territorio, scavando piano piano nella rigogliosa economia della via Emilia, facendo arrivare nel tempo da Cutro persone, capitali e mentalità criminale. Aggredendo la linfa di un territorio prima ingenuo e poi connivente.
A questo pregiudizio non si sono uniformati i ragazzi di Cortocircuito, la web-tv di Reggio Emilia. Dieci liceali che guardandosi intorno hanno iniziato a farsi delle domande. Da quelle domande, poste agli interlocutori giusti, si è arrivati allo scioglimento del consiglio comunale di Brescello per infiltrazione mafiosa, la prima amministrazione in Emilia Romagna. Il paese diventato famoso per aver ambientato la favola italiana di Don Camillo e Peppone si è scoperto vulnerabile. La ‘ndrangheta, ha detto il procuratore antimafia Alfonso, lì non si è infiltrata, ma radicata e può contare fra Reggio Emilia e Parma su 7 mila persone e 7 mila voti. Abbiamo intervistato Elia Minari, coordinatore di Cortocircuito.
Cosa pensate dello scioglimento per mafia del comune di Brescello?
Speriamo che tutti a Brescello ora prendano consapevolezza del problema ‘ndrangheta, cosa che finora non c’è stata. Quando abbiamo iniziato a raccontare ciò che non andava, i cittadini ci rispondevano che stavamo infangando il nome del comune, ci dicevano di smetterla.
Come è nata la vostra voglia di indagare, filmare, raccontare i fatti di Brescello?
Ci siamo resi conto che attorno a noi tante cose non tornavano. A Brescello c’erano terreni occupati abusivamente da costruzioni che non venivano rimosse dal sindaco, c’erano roghi inspiegabili ad aziende del territorio. Così abbiamo chiesto di vedere alcune delibere del Comune e poi un’intervista al sindaco.
In quella intervista, il sindaco Marcello Coffrini ha detto la frase da cui tutto è partito, riferita a Francesco Grande Aracri, il boss ‘ndranghetista di Cutro condannato per mafia e confinato a Brescello.
Coffrini ha detto di lui: “E’ gentilissimo, composto educato ha sempre vissuto a basso livello”. Da cittadini emiliani non ci saremmo mai sognati di sentire una frase così da un sindaco dell’Emilia Romagna.
Sentito questo, senza timore avete deciso di pubblicare tutto in un web-documentario a disposizione di tutti.
Senza alcun ripensamento abbiamo pubblicato tutto. Erano fatti di rilievo. Non c’era ancora l’inchiesta Aemilia. Da noi la gente diceva che la ‘ndrangheta non c’era. C’era negazione del fenomeno. Noi abbiamo vinto innanzitutto i nostri pregiudizi e abbiamo dato credito solo ai fatti e abbiamo segnalato ogni anomalia ai Carabinieri.
Dopo la pubblicazione c’è stata la reazione che uno si aspetterebbe in territori storicamente collusi.
Due i fatti che ci hanno colpiti. Dopo la video inchiesta il parroco di Brescello, don Evandro Gherardi, in una intervista al Resto del Carlino ha detto: “Cortocircuito ha fatto danni al turismo”. Una reazione che non ci saremmo mai aspettati. Per lui era l’inchiesta sulla penetrazione della ‘ndrangheta a fare danni al turismo e non la ‘ndrangheta stessa. Il secondo fatto riguarda una manifestazione in piazza a Brescello in sostegno al sindaco Coffrini, avvenuta subito dopo la pubblicazione della nostra video-inchiesta. A questa manifestazione hanno preso parte i figli di Francesco Grande Aracri. È lì che i Carabinieri hanno preso sul serio le nostre segnalazioni, ci hanno chiesto di acquisire i video che avevamo girato e poi ci hanno ascoltato in Prefettura.
Era il 2014. Da quegli episodi politicamente non è accaduto nulla, il sindaco ha visto confermata la fiducia del consiglio comunale. Ma cosa vi dicevano?
Alcune persone ci invitavano a cambiare argomento. Ci dicevano non è successo nulla. Alla fine degli incontri che organizzavamo per sensibilizzare su questo tema, è capitato che qualcuno si avvicinasse per dirci che la ‘ndrangheta non è presente qui. Un imprenditore ci ha detto che il nostro lavoro danneggiava l’economia di un territorio florido. Un costruttore calabrese durante le nostre riprese ha dato delle manate alla telecamera per bloccarci.
Però in tanti hanno ascoltato la vostra denuncia e vi hanno mostrato gratitudine.
Noi non vogliamo essere un esempio, ma vogliamo solo che ogni cittadino si ponga delle domande. Non c’è bisogno di gesti eclatanti o eroici, ma di cittadini responsabili e attenti.
Da questa esperienza avete organizzato tanti incontri con magistrati, giornalisti, amministratori locali che si battono quotidianamente contro la mafia.
Sentiamo il bisogno di informarci e informare i nostri coetanei: dal 2009 abbiamo realizzato oltre 190 incontri in scuole, università, consigli comunali e regionali. Questo c’è stato d’aiuto e non ci ha fatto sentire soli. Molti magistrati ci invitano a continuare ad approfondire. Ma a livello locale alcuni cittadini continuano a negare. C’è chi dice che questa non è mafia perché non spara e non è violenta. Ma la ‘ndrangheta emiliana è questa: silenziosa, imprenditoriale, col volto pulito. E’ una ndrangheta che bisogna saper riconoscere. Altri sindaci invece ci contattano, ci chiedono consigli sugli appalti.
Il vostro prezioso lavoro ha portato una riscrittura della storia di quello che era conosciuto come il paese di Don Camillo e Peppone e che ora è anche il paese di Francesco Grande Aracri.
Il rischio vero era che questi fatti, presenti e sotto gli occhi di tutti, non emergessero. Si è sempre detto che i sindaci emiliani avessero gli anticorpi per bloccare la mafia. Non era così. Questo deve essere un monito per tutti. Ci vuole maggiore attenzione e trasparenza. Noi abbiamo fatto solo semplici domande sui fatti.
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Segue l’articolo della Gazzetta di Reggio del 4 ottobre 2016:
Sabato 1° ottobre 2016, dalle ore 18.00, si è tenuto l’incontro dal titolo “Svegliati Aemilia. Contro la presenza mafiosa in Emilia Romagna”, incentrato sul maxi-processo Aemilia, il più grande processo per mafia del Nord Italia. L’iniziativa si è tenuta presso il centro del volontariato di Bentivoglio, in provincia di Bologna.
L’iniziativa è stata aperta da Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia, che ha tenuto un lungo intervento incentrato sulla presenza della criminalità organizzata a Bologna e dintorni. Nel corso della serata sono stati proiettati dei video di Cortocircuito.
È seguito un dialogo con:
– Federico Lacche (nella foto), direttore di “Libera Radio”;
– Michele De Rose, segretario generale della Filt-CGIL dell’Emilia-Romagna (settore su edilizia e trasporto);
– Antonio Monachetti e Sofia Nardacchione di Libera Bologna.
Domenica 3 luglio 2016 in provincia di Parma sarà realizzato un incontro sulle mafie in Emilia. L’iniziativa si terrà in occasione di un campo antimafia di Libera, con giovani provenienti da tutta Italia, che si sta tenendo in un bene confiscato alla criminalità organizzata a Salsomaggiore Terme.
L’incontro, che è in programma alle ore 15.30, si terrà presso la sede della “Associazione Nazionale Partigiani Italiani” di Salsomaggiore Terme (via dei Partigiani Salsesi n°3 a Salsomaggiore Terme, Parma).
E’ previsto un dialogo con:
– Francesca Monatanari, presidente dell’associazione antimafia Cortocircuito;
Il 2 giugno 2016, in occasione della festa della Repubblica, a Bibbiano in provincia di Reggio Emilia, alle ore 17.30 si è tenuto l’incontro “Uomini e idee per la democrazia”, con:
– Marco Imperato, magistrato e autore dei libri “Le parole della giustizia” e “Dialoghi sulla Costituzione”. Il procuratore Imperato recentemente ha condotto l’operazione internazionale “Barqueiro” che ha portato a 11 milioni di beni sequestrati e più di 50 perquisizioni in Italia, Spagna, Portogallo e Slovenia.
– Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia e cittadino onorario di Bibbiano (QUIle foto del conferimento della cittadinanza onoraria).
Ha coordinato l’iniziativa: Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano.
Nel corso dell’incontro è stata consegnata la targa “Campione di legalità” al magistrato Marco Imperato, da molti anni impegnato per la diffusione della cultura della legalità.
Il sindaco di Bibbiano ha dichiarato: «I ragazzi di Cortocircuito sono i nuovi partigiani. Questi ragazzi non si sono voltati dall’altra parte, hanno voluto capire. Hanno dato un contributo importante al contrasto alle mafie. A loro non saremo mai abbastanza grati per ciò che hanno fatto per la comunità».
Inoltre i diciottenni bibbianesi riceveranno una copia della Costituzione italiana.
Interviste su Rai 1 a Francesca Montanari ed Elia Minari dell’associazione antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia.
Approfondimento sull’inchiesta “Aemilia” e sullo scioglimento per mafia del Consiglio Comunale di Brescello. L’ex sindaco Marcello Coffrini afferma che su Brescello «possiamo parlare di irregolarità amministrative e di errori. Accetto l’addebito», ma sostiene che queste irregolarità non sono state fatte per avvantaggiare i mafiosi.
Pubblichiamo un video di sintesi del servizio della giornalista Catia Barone di Rai 1, andato in onda il 23 maggio 2016.
QUI un’altra intervista su Rai 1 in un reportage sullo scioglimento per mafia di Brescello. Il parroco: «Brescello non è mafiosa. Cortocircuito diffama il paese».
Invece QUIgli articoli sullo scioglimento del Consiglio Comunale di Brescello.
Inoltre QUI è possibile vedere la video-inchiesta di Cortocircuito “La ‘ndrangheta di casa nostra. Radici in terra emiliana”, con un ampio approfondimento su Brescello.
Lunedì 23 maggio 2016, in occasione della strage di Capaci nella quale perse la vita il giudice Giovanni Falcone, nell’aula magna dell’Istituto Chierici di Reggio Emilia si è tenuto un incontro con Francesca Montanari, presidente dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.
Attraverso l’intervista preparata dagli studenti, Francesca Montanari ha spiegato come sono nate e come si sono evolute le attività di Cortocircuito, mediante il lavoro di gruppo e la scoperta di fatti preoccupanti legati alla criminalità organizzata di stampo mafioso in Emilia.
Venerdì 20 maggio 2016, dalle ore 21, nel teatro di Gualtieri (nella foto) si è tenuta l’iniziativa “Diritti al cuore”.
Durante la serata, organizzata dalla CGIL, lavoratrici e lavoratori hanno raccontato la Costituzione, collegandola alle loro esperienze lavorative. A seguire ci sono state delle performance musicali.
L’iniziativa è stata aperta, alle ore 21.00, dall’intervento sulle “mafie a Gualtieri” di Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito, autore di video-inchieste sulle mafie in Emilia.
La storica inviata del Tg1 Maria Grazia Mazzola ha realizzato un approfondimento sulla ‘ndrangheta in Emilia, concentrandosi in particolare sullo scioglimento per mafia del Consiglio Comunale di Brescello.
Le indagini di Carabinieri e Prefettura, che hanno portato allo scioglimento di Brescello, sono partite dopo una video-inchiesta di Cortocircuito.
La troupe del Tg1 ha intervistato Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia. Una parte dell’intervista è andata in onda su Rai 1 venerdì 29 aprile 2016, in seconda serata, nella trasmissione “Tv7”, Speciale del Tg1.
Il reportage di Rai 1 contiene anche interviste al boss Grande Aracri, al sindaco Coffrini e al parroco di Brescello che afferma nuovamente che la video-inchiesta di Cortocircuito «diffama il paese».
QUI gli articoli sullo scioglimento del Consiglio Comunale di Brescello.
Invece QUI è possibile vedere la video-inchiesta di Cortocircuito “La ‘ndrangheta di casa nostra. Radici in terra emiliana”, con un ampio approfondimento su Brescello.
All’interno della rassegna “Aut/Aut”, sabato 7 maggio 2016 alle ore 18.00 presso la Rocca dei Bentivoglio di Valsamoggia, in provincia di Bologna, si terrà un convegno dal titolo “Filiera pulita, filiera sporca”.
Interverranno:
– Antonio Cannarella, direttore della Direzione Investigativa Antimafia di Bologna;
– Valerio Giardina, comandante dei Carabinieri di Bologna;
– Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia;
– Andrea Segrè, docente dell’Università di Bologna, presidente CAAB (Centro Agro Alimentare Bologna) e del Fondo PAI (Parchi Agroalimentari Italiani);
– Alessandro Leo, presidente del consorzio Libera Terra Mediterraneo;
– Lorenzo Misuraca, giornalista, autore del libro “Il marcio è servito”;
– Adriano Turrini, presidente di Coop Alleanza 3.0.
Sotto: il logo di “Aut/Aut”, la rassegna contro le mafie che si tiene in provincia di Bologna.
Incontri condotti da “Cortocircuito” con i magistrati Di Matteo, Gratteri, Conte, Imperato e il presidente emerito della Corte Costituzionale Onida.
I temi dell’antimafia, della democrazia, dell’educazione alla cittadinanza attiva, dell’informazione, ma anche delle azioni per contrastare le infiltrazioni mafiose faranno da filo conduttore di “Noi contro le mafie”, la rassegna della legalità che si terrà dall’11 al 16 aprile 2016 a Reggio Emilia. L’iniziativa – promossa dalla Provincia di Reggio Emilia insieme alla Regione Emilia Romagna e ai Comuni reggiani – ha la direzione scientifica del professore Antonio Nicaso, studioso e storico delle organizzazioni criminali,mentrela cura educational è della dott.ssa Rosa Frammartino.
L’associazione Cortocircuito, oltre a contribuire all’organizzazione della rassegna, coordinerà i seguenti convegni. Le iniziative sono ordinate in ordine cronologico inverso, per mettere in primo piano gli incontri rivolti in particolare alla cittadinanza.
Sabato 16 aprile 2016 dalle ore 15.45 alle ore 17.45 presso il teatro Metropolis di Bibbiano (via Gramsci 4), in provincia di Reggio Emilia, incontro dal titolo “Lotte di libertà. Fra antiche e nuove Resistenze”. Dialogo con:
– Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria;
– Antonio Nicaso, studioso e storico delle organizzazioni criminali;
– Teresa Vergalli, staffetta partigiana e scrittrice. Nel corso dell’incontro le sarà consegnata la cittadinanza onoraria di Bibbiano.
– Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia.
Introduzione di: Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano.
Interviene: Francesca Montanari, presidente dell’associazione antimafiaCortocircuito di Reggio Emilia.
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Sabato 16 aprile 2016 dalle ore 10.00 di mattina alle ore 12.45 presso l’Auditorium Loris Malaguzzi di Reggio Emilia (via Bligny 1), convegno dal titolo “Contro le mafie in Italia e in Europa: quali rischi e quali norme”. Dialogo con:
– Nino Di Matteo, procuratore antimafia di Palermo e pm del processo sulla trattativa Stato-mafia;
– Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria;
– Mario Conte, giudice della Corte d’Appello di Palermo;
– Francesco Del Bene, magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e pm del processo sulla trattativa Stato-mafia.
Conduce: Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia.
Introduzione di: Antonio Nicaso, studioso e storico delle organizzazioni criminali.
Saluti di: Giammaria Manghi, presidente della Provincia di Reggio Emilia e Luca Vecchi, sindaco del Comune di Reggio Emilia.
Erano presenti tra il pubblico: il prefetto, il questore, il comandante dei carabinieri e il comandante della guardia di finanza di Reggio Emilia, oltre a numerosi sindaci e parlamentari.
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Giovedì 14 aprile 2016 dalle ore 21.00 presso la sala del Consiglio Comunale di Rubiera (piazza Garibaldi 2), in provincia di Reggio Emilia, incontro dal titolo “Mafia e territorio. Diritti e doveri dell’informazione “. Dialogo con:
– Arcangelo Badolati, direttore della “Gazzetta del Sud”;
– Arnaldo Capezzuto, giornalista del Fatto Quotidiano;
– Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia.
Conduce: Antonio Nicaso, studioso e storico delle organizzazioni criminali.
Saluto di: Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera.
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Martedì 12 aprile 2016 dalle ore 9.30 di mattina presso l’Aula Magna dell’Università di Modena e Reggio Emilia, nella sede di Reggio Emilia (viale Allegri 9), convegno dal titolo “Una Costituzione da vivere e da praticare”. Dialogo con:
– Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, già presidente della Scuola Superiore della Magistratura;
– Marco Imperato, magistrato, coautore del libro “Dialoghi sulla Costituzione” (prefazione di Valerio Onida);
– Antonio Nicaso, studioso e storico delle organizzazioni criminali;
– Donatella Loprieno, costituzionalista dell’Università della Calabria;
Conduce: Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia.
Interventi di:
– Rita Bertozzi, docente di Sociologia dell’Educazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia;
– Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Cervi, in memoria dei sette fratelli Cervi.
Saluti di:
– Natalia Maramotti, assessora a Sicurezza e culturale della legalità del Comune di Reggio Emilia;
– Yuri Torri, segretario dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna;
– Chiara Morelli, Provincia di Reggio Emilia,
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Lunedì 11 Aprile 2016 dalle ore 15.00 alle ore 17.30, nell’auditorium del Museo Cervi a Gattatico (Via Fratelli Cervi 9), in provincia di Reggio Emilia. Dialogo con:
– Marco Imperato, magistrato, autore del libro “Le parole della giustizia”;
– Donatella Loprieno, costituzionalista dell’Università della Calabria.
A seguire saranno illustrate, da parte di associazioni e formatori, alcune esperienze didattiche innovative nel contrasto alle mafie e per la diffusione della cultura della legalità tra i giovani.
Conduce: Francesca Montanari, presidente dell’associazione antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia.
Saluti di: Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Alcide Cervi.
Pubblichiamo alcuni servizi televisivi del 20 aprile 2016 sulla vicenda e gli articoli pubblicati il giorno dopo sui quotidiani “Gazzetta di Reggio” (giornale del gruppo L’Espresso) e “Prima Pagina Reggio”.
Invece QUI è possibile ascoltare le frasi – contenute in un’intervista realizzata da Cortocircuito – dell’ex sindaco di Brescello, l’avvocato Marcello Coffrini, su Francesco Grande Aracri, condannato in via definitiva per mafia nel 2008, considerato dai magistrati uno dei “reggenti“ della cosca.
Inoltre QUI è possibile vedere la video-inchiesta di Cortocircuito “La ‘ndrangheta di casa nostra. Radici in terra emiliana”, con un ampio approfondimento su Brescello.
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Le precedenti dimissioni del sindaco Marcello Coffrini, dopo l’intervista di Cortocircuito (estratto di un articolo del Fatto Quotidiano del 22 gennaio 2016):
Frasi del sindaco di Brescello, l’avvocato Marcello Coffrini, su Francesco Grande Aracri, condannato in via definitiva per mafia nel 2008, considerato dai magistrati uno dei “reggenti” della cosca. QUI l’inchiesta integrale.
Marcello Coffrini è sindaco dal 2014, invece dal 2005 al 2014 è stato assessore dello stesso Comune, con deleghe a Urbanistica, Edilizia e Sicurezza. Prima del 2004, per 19 anni, è stato sindaco di Brescello Ermes Coffrini, papà di Marcello.
1) Una parte della nostra video-inchiesta “La ‘ndrangheta di casa nostra. Radici in terra emiliana”. In particolare, il sindaco Coffrini su Francesco Grande Aracri afferma: “E’ gentilissimo, è uno molto tranquillo… è molto composto, educato, ha sempre vissuto a basso livello. Hanno un’azienda… con cui fanno i marmi… mi fa piacere che siano riusciti a ripartire”.
Questa parte della nostra video-inchiesta è stata anche proiettata nel Tribunale di Reggio Emilia da parte della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, durante il processo di sequestro di 3 milioni di euro di beni di Francesco Grande Aracri.
2) Gazzetta di Reggio del 24 settembre 2014, dichiarazioni del sindaco Coffrini su Francesco Grande Aracri:
“«Può capitare che io lo riceva in Comune per questioni tecniche» […] In molti hanno affermato che c’è un rapporto diretto tra i due, come conferma Coffrini: «Io in paese do del tu a tutti, è la mia prassi».”
Nella stessa intervista Coffrini afferma anche l’opposto:
“salvo poi affermare di conoscere Grande Aracri «come fotografia sui giornali: tutto l컓.
3) Il Resto del Carlino (edizione Reggio del 25 settembre 2014), titolo in prima pagina (QUI la foto del titolo, QUI il testo integrale):
“«Grande Aracri lavorò a casa mia». Ermes Coffrini, ex sindaco e papà dell’attuale: «Brescello non è un paese infiltrato»”.
Nel testo dell’articolo Ermes Coffrini (sindaco di Brescello per dieci anni e papà dell’attuale sindaco Marcello Coffrini) afferma:
«Chi dice che la zona è fortemente infiltrata è smentito dai fatti». […] Se incontrasse Grande Aracri per strada? «Se si incontra una persona per strada e ti saluta, per banale cortesia e senso civico si risponde al saluto. Una stretta di mano non è una compromissione».
Poi racconta un altro episodio (quando Grande Aracri non era ancora stato condannato):
«Avevo bisogno di fare lavori a casa mia e diedi un incarico ad una impresa. Fu così che tra i muratori mi trovai a casa Francesco Grande Aracri. Lavorava normalmente, non diede problemi. Oggi c’è una condanna definitiva, la situazione è ben diversa». […] Qualche tempo fa ero in sala d’attesa in un ambulatorio. Sento che qualcuno mi saluta: era Grande Aracri. Mi chiede: come va? E io a mio volta gli ho chiesto come stava. Ma cosa avrei dovuto fare? Queste sono cose minime di civiltà. Io con la sua famiglia non ho rapporti».
4) “In piazza c’erano anche i figli e parenti del boss”, articolo sul Fatto QuotidianoQUI
5) Sul Resto del Carlino del 21 settembre 2014, titolo :
“«Il condannato per associazione mafiosa? Tranquillo e gentile, non dà problemi». Brescello, il sindaco conferma il suo giudizio positivo su Grande Aracri”.
Poi nel testo dell’articolo:
«Io vedo Francesco Grande Aracri in paese da anni. Gira sempre in bici, saluta le persone, non ha mai creato problemi a nessuno».
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Le reazioni
Pubblichiamo anche alcune dichiarazioni sulla vicenda:
«Il sindaco di Brescello è inadeguato per il ruolo nel quale si trova. Viene da chiedersi: sindaco, ci sei o ci fai?».
Rosi Bindi, presidente della commissione parlamentare antimafia (Gazzetta di Reggio – 20 marzo 2015)
«Quanto emerge dal video (di Cortocircuito) è grave e preoccupante. […] Non mi sarei mai aspettato un situazione simile nel Reggiano. Siamo in Emilia, terra di valori civili, di partigiani, di Resistenza».
Francesco Caruso,presidente del Tribunale di Reggio Emilia (Gazzetta di Reggio – 23 settembre 2014)
«È sconcertante quanto denunciato da Cortocircuito».
Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera (Gazzetta di Reggio – 18 marzo 2015)
«A Brescello una troupe di giovani coraggiosi ha girato, come web-tv Cortocircuito, un formidabile servizio. Tema: gli ottimi e cordialissimi rapporti del sindaco con tale Francesco Grande Aracri, abitante nel paese da molti anni, ma non un cittadino come tutti gli altri. Egli infatti è stato condannato per mafia e sottoposto a sorveglianza speciale. E’ inoltre al centro di attività economiche sospette che hanno recentemente portato ad un sequestro di beni a suo carico, da parte dei Carabinieri di Reggio Emilia, per un valore di 3 milioni di euro. […] Spesso, anche se vi sono presenze mafiose di tutta evidenza, fortissima e diffusa è la tendenza a negarle. Miopia, superficialità, sottovalutazione e ignoranza si intrecciano».
Gian Carlo Caselli, già procuratore capo di Palermo e di Torino (editoriale sul Fatto Quotidiano – 3 ottobre 2014)
«Ci sono amministratori che, pur non essendo collusi, non riescono a capire alcune dinamiche tipicamente mafiose. Bisogna capire che è un comportamento tipico del mafioso mostrarsi gentile, garbato e affabulatore. Lo fa per radicarsi in una certa realtà. Ci sono pubblici amministratori e imprenditori che hanno aperto le porte alla ‘ndrangheta».
Nicola Gratteri, procuratore antimafia di Reggio Calabria (Gazzetta di Reggio – 29 settembre 2014)
«Mentre il sindaco di Brescello, Marcello Coffrini, è ancora al proprio posto dopo aver pubblicamente lodato il reggente locale della ‘ndrangheta Francesco Grande Aracri, il sindaco di Lamezia Gianni Speranza apprende in questi giorni che Nicolino Grande Aracri, capo della cosca di Cutro e fratello di Francesco, intendeva ucciderlo (“..una botta in testa e finisce ammazzato”) . Fino a quando in Italia si tollererà che un sindaco amico di un mafioso resti in carica, nessuno si stupisca se quegli stessi mafiosi minacciano di morte un altro sindaco colpevole di fare correttamente il proprio lavoro».
Claudio Fava, vice-presidente della Commissione parlamentare antimafia (Gazzetta di Reggio, 15 marzo 2015)
Venerdì 22 aprile 2016, dalle ore 10.30 di mattina, nell’auditorium “Rita Levi Montalcini” a Mirandola, in provincia di Modena, si terrà un incontro rivolto a oltre quattrocento studenti.
L’iniziativa è aperta anche alla cittadinanza. Occorre prenotarsiscrivendo una mail all’associazione Cortocircuito.
Il convegno, dal titolo “Libertà, Regole e Trasgressioni. Il contrasto alle mafie dopo l’operazione Aemilia”, prevede un dialogo con:
– Gherardo Colombo, già magistrato del pool “Mani Pulite”, autore del libro “Sulle regole”;
– Livio Pepino, già giudice della Corte suprema di Cassazione, autore del libro “Forti con i deboli”;
– Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito, autore di video-inchieste sulle mafie in Emilia.
Saluti di:
– Yuri Torri, segretario dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna;
– Maino Benatti, sindaco di Mirandola.
L’iniziativa è stata organizzata dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e dall’associazione Cortocircuito, all’interno del percorso “ConCittadini” e in collaborazione con il Comune di Mirandola.
Interverrà Francesca Montanari, presidente dell’associazione Cortocircuito.
Le informazioni sul corso di formazione sono disponibili cliccandoQUI.
Agli eventi formativi, presso l’Università di Parma, hanno partecipato studenti universitari, neolaureati e professionisti, provenienti da tutte le Università dell’Emilia-Romagna (sono venuti studenti e laureati anche da Bologna e dal Compus di Forlì).
L’ingresso dei partecipanti il 3 Aprile 2019:
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L’incontro formativo della mattina nell’Aula dei Filosofi dell’Università di Parma (aperto anche alla cittadinanza):
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L’incontro formativo del pomeriggio nell’Aula Magna dell’Università di Parma:
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Le informazioni sul libro “Guardare la mafia negli occhi” sono sul sito www.eliaminari.it/libro-inchiesta Il libro, sottotitolato “Le inchieste di un ragazzo che svelano i segreti della ‘ndrangheta al Nord”, è disponibile in quasi tutte le librerie e online (in formato cartaceo o e-book). Prefazione del Procuratore Nazionale Antimafia, editore Rizzoli.
Invece QUI le recensioni, le interviste tv e gli articoli sul libro-inchiesta
Giovedì 7 aprile 2016 a Parma si terrà un incontro sul processo Aemilia, dal titolo “La mafia della porta accanto: come è successo che abbiamo le mafie in casa?”. L’iniziativa, che è in programma alle ore 19.00, si terrà presso il centro Montanara (via Pellicelli 13). L’incontro è organizzato da Libera Parma.
Dialogo con:
– Maria Chiara Perri, giornalista del quotidiano La Repubblica;
– Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito, autore di video-inchieste sulle mafie in Emilia.
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