Lezioni antimafia nelle scuole superiori

Ha preso il via il fitto ciclo di “lezioni” antimafia in tutte le scuole superiori della provincia di Reggio Emilia. Abbiamo iniziato andando a parlare nelle aule magne degli istituti Zanelli, Galvani, Canossa e Scaruffi.

Il messaggio degli incontri vuole essere che ognuno di noi può fare qualcosa contro le mafie a Reggio Emilia.

Le “lezioni” sono state condotte da Alice Portal, Riccardo Pelli, Francesco Chiriatti ed Elia Minari di Cortocircuito.

L’ospite speciale degli incontri è stato Alessandro Gallo, scrittore e attore antimafia di origine napoletana con una storia familiare di Camorra.

Cura scientifica del progetto antimafia nelle scuole di Rosa Frammartino, coordinamento di Ilenia Malavasi, assessore all’Istruzione della Provincia di Reggio Emilia.

Foto di Federico Marcenaro. Cliccare sulle foto per allargarle.

(novembre 2013)

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Vedi anche:

– Sul Corriere della Sera: “Cortocircuito, la web tv degli studenti-reporter che combatte la mafia”
– La video-inchiesta sui quaranta roghi di probabile origine dolosa
– Alcuni video della serata antimafia del 17 settembre in Sala del Tricolore
– Incontro-intervista sulla corruzione con Davigo e Gomez in Sala del Tricolore, le foto
– Incontro con il procuratore antimafia di Reggio Calabria Gratteri e lo storico delle organizzazioni criminali Nicaso

Incontro-intervista sulla corruzione con Davigo e Gomez in Sala del Tricolore

Martedì 29 ottobre 2013 nella Sala del Tricolore, sede del Consiglio Comunale di Reggio Emilia, incontro con Piercamillo Davigo, giudice della Corte suprema di Cassazione ed ex Pm del pool “Mani pulite”, insieme al giornalista Peter Gomez, direttore del Fatto Quotidiano.it e autore del libro “Mani pulite”.

La serata è stata condotta da Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.

Saluti iniziali di Franco Corradini, assessore alla Coesione e sicurezza sociale del Comune.

L’iniziativa rientra all’interno della rassegna “Reggio contro le mafie”.

[Cliccare sulle foto per allargarle.]

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Vedi anche:

– Sul Corriere della Sera: “Cortocircuito, la web tv degli studenti-reporter che combatte la mafia”
– La video-inchiesta sui quaranta roghi di probabile origine dolosa
– Alcuni video della serata antimafia del 17 settembre in Sala del Tricolore
– Incontro-intervista sulla corruzione con Davigo e Gomez in Sala del Tricolore, le foto
– Incontro con il procuratore antimafia di Reggio Calabria Gratteri e lo storico delle organizzazioni criminali Nicaso

Foto del backstage della video-inchiesta sui roghi

QUI LA VIDEO-INCHIESTA E LE FOTO DELLA SERATA DI PRESENTAZIONE     QUI I VIDEO SULLA SERATA 

C’è chi si è spinto a parlare di «guerra di mafia». Certamente nella provincia di Reggio Emilia negli ultimi mesi si sono verificati decine e decine di roghi di probabile origine dolosa a danno di cantieri edili, camion, automobili, abitazioni, locali notturni e aziende. Su diversi di questi incendi sta indagando anche la Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna.

La video-inchiesta collega i nomi, i cognomi, i dati, i numeri e i fatti inerenti i quaranta incendi che hanno bruciato la provincia di Reggio Emilia in soli dieci mesi, a partire dal 7 novembre 2012, data in cui sono stati dati alle fiamme nove camion. Giorgio Grandinetti, procuratore capo di Reggio Emilia, ha definito la situazione «allarmante» e ha confermato la contiguità di diversi roghi con la criminalità organizzata.

Domenico De Iesu, capo della squadra mobile della Questura di Reggio Emilia, intervistato dalla web-tv Cortocircuito, ha dichiarato che «il numero di roghi è impressionante per una città come Reggio Emilia». E ha puntato il dito contro i troppi cittadini che non denunciano: «Io non posso credere che nessuno ha visto e sentito nulla quando brucia un’autovettura di pomeriggio in una zona densamente abitata. L’omertà non esiste solo al Sud».

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Vedi anche:

– Sul Corriere della Sera: “Cortocircuito, la web tv degli studenti-reporter che combatte la mafia”
– La video-inchiesta sui quaranta roghi di probabile origine dolosa
– Alcuni video della serata antimafia del 17 settembre in Sala del Tricolore
– Incontro-intervista sulla corruzione con Davigo e Gomez in Sala del Tricolore, le foto
– Incontro con il procuratore antimafia di Reggio Calabria Gratteri e lo storico delle organizzazioni criminali Nicaso

Telereggio sull’inchiesta di Cortocircuito sui roghi in odore di mafia (sintesi)

Se non visualizzi il video clicca qui.

Martedì 15 ottobre 2013 ore 20.45 sintesi della trasmissione “Habitat” su Telereggio. Tra gli ospiti Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia, intervistato dal direttore di Tg Reggio Gabriele Franzini.

Gli altri ospiti della serata erano: Massimo Sesena, capocronista della Gazzetta di Reggio e Sabrina Pignedoli del Resto del Carlino.

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Vedi anche:

– Sul Corriere della Sera: “Cortocircuito, la web tv degli studenti-reporter che combatte la mafia”
– La video-inchiesta sui quaranta roghi di probabile origine dolosa
– Alcuni video della serata antimafia del 17 settembre in Sala del Tricolore
– Incontro-intervista sulla corruzione con Davigo e Gomez in Sala del Tricolore, le foto
– Incontro con il procuratore antimafia di Reggio Calabria Gratteri e lo storico delle organizzazioni criminali Nicaso

Alcuni video della serata antimafia del 17 settembre in Sala del Tricolore

La redazione di Cortocircuito

Alcuni frammenti della serata “Reggio contro le mafie” del 17 settembre 2013 in Sala del Tricolore, sede del consiglio comunale di Reggio Emilia. In tale occasione è stata proiettata in anteprima la video-inchiesta “Non è successo niente. 40 roghi a Reggio Emilia“, realizzata dalla redazione di Cortocircuito, web-tv e giornale studentesco indipendente di Reggio Emilia.

Nel corso della serata sono intervenuti anche diversi ospiti impegnati contro la criminalità organizzata, tra cui il magistrato Marco Imperato e Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di “Avviso Pubblico”. 

Saluti istituzionali:
– Ugo Ferrari, sindaco vicario del Comune di Reggio Emilia
– Franco Corradini, assessore alla Coesione e sicurezza sociale del Comune di Reggio Emilia
– Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia
– Gian Guido Nobili, Regione Emilia-Romagna

L’evento è stato coordinato da Elia Minari della redazione di Cortocircuito che ha anche presentato l’inchiesta.

La stessa sera è stato presentato anche il progetto “Reggio contro le mafie”, oltre all’omonima rassegna che vedrà ospiti a Reggio Emilia magistrati e giornalisti antimafia. QUI I PROSSIMI INCONTRI 

QUI LE FOTO DELLA SERATA E LA VIDEO-INCHIESTA         QUI LE FOTO DEL BACKSTAGE

Evento organizzato insieme al gruppo “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie”, Comune di Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna. Serata in collaborazione con “L’Alleanza reggiana per una società senza mafie”, “Avviso Pubblico” e l’associazione “Papa Giovanni XXIII”. Con il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia.

Riprese di Federico Marcenaro di Cortocircuito.

 

La presentazione dell’inchiesta:

 

I collegamenti tra due discoteche reggiane e la criminalità organizzata:

 

Alcuni sindaci del Reggiano sono minacciati dalle mafie:

 

Ringraziamenti dopo la proiezione della video-inchiesta:

 

L’assessore Corradini: “Cortocircuito esempio di democrazia e partecipazione”:

 

Il magistrato Imperato: “La mafia è anche un modo di gestire il potere nel nostro Paese”:

 

Sindaco vicario Ferrari “Abbiamo vissuto nella sottovalutazione della presenza delle mafie a Reggio”:

 

Presidente della Provincia Masini: “Cortocircuito è da esempio per tutti noi”:

Un’interrogazione regionale a sostegno della video-inchiesta sui roghi

Martedì 8 ottobre 2013 è stata presentata nell’aula dell’assemblea della Regione Emilia-Romagna un’interrogazione della consigliera regionale Liana Barbati; l’intento è sostenere la redazione della web-tv Cortocircuito ed avere delle risposte dalla giunta regionale su come fronteggiare i numerosi roghi che si stanno susseguendo. L’interrogazione è stata redatta il 2 ottobre 2013.

QUI il testo integrale dell’interrogazione.

Uno stralcio del testo:

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Vedi anche:

– In Parlamento i roghi reggiani denunciati da Cortocircuito

– La video-inchiesta sui quaranta roghi di probabile origine dolosa

 

«Roghi e mafia, io ho denunciato»

 

[articolo pubblicato sul quotidiano “Prima Pagina Reggio” il 3 ottobre 2013]

RUBIERA. La sala del consiglio comunale straripante di cittadini per esortare le vittime dei roghi di stampo mafioso a denunciare. E’ accaduto una seconda volta, dopo una Sala del Tricolore da tutto esaurito il 17 settembre scorso per la proiezione della video-inchiesta “Non è successo niente. 40 roghi a Reggio Emilia”. Autore dell’inchiesta è la giovane redazione della web-tv Cortocircuito che martedì sera nel municipio di Rubiera ha avuto ospite Ignazio Cutrò, ex imprenditore e testimone di giustizia sotto protezione, nonché presidente dell’Associazione nazionale testimoni di giustizia.

«Vorrei ringraziare gli angeli che mi proteggono giorno e notte. Sono una trentina di uomini dell’Arma del Carabinieri che si alternano nel servizio di scorta mia e della mia famiglia», è stata la premessa di Cutrò. Il testimone di giustizia siciliano – intervistato da Elia Minari della web-tv Cortocircuito – ha ripercorso la sua complessa esperienza, caratterizzata da decine di attentati incendiari che hanno messo in  ginocchio l’impresa edile ereditata dal padre.

A Bivona, tra le montagne dell’agrigentino, ha ricevuto il primo rogo doloso nel 1999. Poi minacce verbali, cartucce, mezzi distrutti, gli amici che lo hanno lasciato, nessuno che voleva affittare la casa a sua figlia. Un inferno. «Più volte mi sono sentito abbandonato. Ho pianto tanto – ha confessato Cutrò – però non mi sono mai pentito della scelta di denunciare, perché oggi ho il coraggio di guardare negli occhi i miei figli. Se avessi pagato il pizzo, non mi sentirei un uomo libero. Ne è valsa la pena».

Ogni volta che Cutrò ha ricevuto un rogo doloso a un cantiere, ha sporto denuncia contro ignoti, raggiungendo la quota record di trenta esposti alle forze dell’ordine. «Invece nella provincia di Reggio Emilia ancora troppe poche persone denunciano gli incendi subiti. Invito chi ha semplicemente visto qualcosa ad andare a fare due chiacchiere con le forze dell’ordine», così il vice-sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro ha esortato i cittadini presenti.

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Vedi anche:

Le foto della serata a Rubiera con Ignazio Cutrò

– La video-inchiesta sui quaranta roghi di probabile origine dolosa

Incontro con il testimone di giustizia Ignazio Cutrò, le foto

Martedì 1° ottobre 2013 alle ore 21.00 nella Sala del Consiglio comunale di Rubiera (RE) incontro pubblico con Ignazio Cutrò, imprenditore e testimone di giustizia sotto protezione, nonché presidente dell’Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia.

Ha coordinato la serata Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito. Introduzione di Emanuele Cavallaro, vice-sindaco del Comune di Rubiera.

Durante la serata sono stati proiettati alcuni estratti della video-inchiesta “Non è successo niente. 40 roghi a Reggio Emilia” realizzata da Cortocircuito, web-tv e giornale studentesco indipendente di Reggio Emilia.

Incontro aperto alla cittadinanza organizzato dal Comune di Rubiera (RE) insieme alla web-tv Cortocircuito e al gruppo “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie”. In collaborazione con: Provincia di Reggio Emilia, progetto “Percorsi di cittadinanza e legalità” e associazione “100X100 in movimento” di Piacenza.

[Cliccare sulle foto per allargarle.] 

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Vedi anche:

L’articolo sulla serata a Rubiera

– La video-inchiesta sui quaranta roghi di probabile origine dolosa

In Parlamento i roghi reggiani denunciati da Cortocircuito

[articolo pubblicato sul nuovo quotidiano “Prima Pagina Reggio” il 28 settembre 2013]

di Luca Gemmi

La questione dei roghi dolosi che hanno infiammato la nostra provincia negli ultimi mesi sarà discussa anche a Roma. Dopo la pubblicazione dell’inchiesta della web-tv Cortocircuito, il tema continua a preoccupare cittadini e coinvolgere istituzioni, non solo locali. A portarlo in Parlamento è stata la senatrice Pd Leana Pignedoli. La «frequenza preoccupante» di questo roghi ha infatti spinto la parlamentare a depositare in Senato una interrogazione al ministro dell’Interno, per chiedere «cosa si intenda fare per fronteggiare tali gravissimi atti che da oltre un anno vessano i nostri territori». continua a leggere …

«Non è successo niente». Quaranta roghi a Reggio Emilia. La video-inchiesta, le foto della proiezione in Sala del Tricolore e gli articoli dei quotidiani

C’è chi si è spinto a parlare di «guerra di mafia». Certamente nella provincia di Reggio Emilia negli ultimi mesi si sono verificati decine e decine di roghi di probabile origine dolosa a danno di cantieri edili, camion, automobili, abitazioni, locali notturni e aziende. Su diversi di questi incendi sta indagando anche la Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna.

La video-inchiesta collega i nomi, i cognomi, i dati, i numeri e i fatti inerenti i quaranta incendi che hanno bruciato la provincia di Reggio Emilia in soli dieci mesi, a partire dal 7 novembre 2012, data in cui sono stati dati alle fiamme nove camion. Giorgio Grandinetti, procuratore capo di Reggio Emilia, ha definito la situazione «allarmante» e ha confermato la contiguità di diversi roghi con la criminalità organizzata.

Domenico De Iesu, capo della squadra mobile della Questura di Reggio Emilia, intervistato da Cortocircuito, ha dichiarato che «il numero di roghi è impressionante per una città come Reggio Emilia». E ha puntato il dito contro i troppi cittadini che non denunciano: «Io non posso credere che nessuno ha visto e sentito nulla quando brucia un’autovettura di pomeriggio in una zona densamente abitata. L’omertà non esiste solo al Sud».

 

La prima parte della video-inchiesta:

 

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Incontro con Don Giacomo Panizza

Venerdì 13 settembre 2013, alle ore 21.00, a Montecavolo (RE) serata coordinata da Stefano Iotti (di “Lergh ai Szoven”) con ospiti, tra gli altri:

– Don Giacomo Panizza, prete anti ‘ndrangheta, scrittore e fondatore di “Progetto Sud”;
– Elia Minari, coordinatore dell’associazione antimafia Cortocircuito di Reggio Emilia;

Nel corso della serata sono stati proiettati brevi spezzoni di video-inchieste di Cortocircuito.

L’iniziativa è stata organizzata dalla parrocchia di Quattro Castella in collaborazione con il Comune di Quattro Castella.

Prove nella Sala del Tricolore per la serata antimafia di presentazione dell’inchiesta “Non è successo niente”

 Oggi in Sala del Tricolore ambientazione con il luogo per prepararci alla serata di martedì 17 settembre 2013 alle ore 21!
Anche il montaggio della video-inchiesta sta continuando…

Aggiornamento: QUI la video-inchiesta sui roghi, le foto della proiezione in Sala del Tricolore e gli altri articoli dei quotidiani.

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L’intervista della “Gazzetta di Reggio” a Elia Minari della redazione di Cortocircuito (clicca sulla foto per allargarla):

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di Ginevra Del Bene Errico

Quaranta roghi dolosi in un anno a Reggio Emilia. A confermarlo è stato il procuratore capo del tribunale Giorgio Grandinetti, intervistato dai giovani giornalisti di Cortocircuito. E “quaranta roghi a Reggio Emilia” è il sottotitolo della video inchiesta che martedì prossimo verrà proiettata in anteprima nella Sala del Tricolore. «Siamo stati invitati dall’assessore Franco Corradini in municipio – racconta il direttore di Cortocircuito Elia Minari – per mostrare il nostro progetto. E siamo onorati di potere presentare il frutto del nostro lavoro alla città».

Come è partita la vostra indagine?

«Premesso che da sempre ci occupiamo del radicamento della ’ndrangheta a Reggio, considerando l’aumento esponenziale di incendi potenzialmente dolosi nella nostra città, abbiamo iniziato unendo i nomi e cognomi delle famiglie colpite dai roghi trovando dei collegamenti. Negli ultimi 12 mesi c’è stata un’escalation di incendi dolosi fino ad arrivare, come ci ha confermato il procuratore capo, al numero non indifferente di 40 roghi dolosi tra Reggio e provincia».

Quali sono i dati raccolti nel corso del vostro colloquio con Grandinetti?

«Innanzitutto è stato disponibilissimo nei nostri confronti e puntuale nel rispondere alle nostre sollecitazioni. Il procuratore capo Giorgio Grandinetti ci ha spiegato in maniera chiara e trasparente cosa sta succedendo, sottolineando che l’escalation degli incendi dolosi nella nostra provincia è allarmante. Nelle città vicine alla nostra, dove Grandinetti ha avuto modo di operare, non si è mai verificato un numero così elevato di roghi di probabile origine dolosa. Nelle altre realtà, gli incendi, ci ha spiegato il procuratore capo, avvenivano in misura contenuta. A Reggio i roghi sono tanti ma soprattutto, in troppi casi, gli automezzi dati alle fiamme riportano agli stessi nomi e cognomi».

Grandinetti ha parlato di “episodi mafiosi”?

«Il procuratore ha dichiarato che alcuni degli incendi potrebbero essere legati alla criminalità organizzata, e in questi casi tutti gli atti relativi sono stati tempestivamente trasmessi alla procura distrettuale di Bologna che è competente per le indagini sulla criminalità organizzata. Grandinetti infine ha precisato che pur non essendo tutti i roghi dolosi di sicura matrice mafiosa, il fenomeno non va sottovalutato».

Parlando invece con i vigili del fuoco, cosa è emerso?

«Non sempre per i vigili del fuoco è facile riscostruire ciò che è accaduto. A volte trovano la “fonte” dell’incendio come bottiglie piene di liquido infiammabile, altre volte capiscono immediatamente di trovarsi di fronte a roghi collegati uno all’altro in quanto vengono danneggiate una stessa famiglia o una stessa impresa».

Dopo questa vostra esperienza sul campo, che idea vi siete fatti?

«L’interpretazione è difficile. Sicuramente siamo preoccupati perché le vittime di questi roghi scelgono di non parlare. La risposta che spesso ci viene data anche davanti all’evidenza è “non è successo niente”. Per questo abbiamo intitolato la nostra video intervista in questo modo». E nonostante le risposte stentino ad arrivare, «Continueremo a parlare di mafia – conclude Minari – per far sì che i riflettori non si spengano. Noi non molliamo, anzi dopo le minacce ricevute siamo ancora più stimolati ad andare fino in fondo».

Ginevra Del Bene Errico

Martedì 17 settembre proiezione in Sala del Tricolore

Aggiornamento: QUI la video-inchiesta sui roghi, le foto della proiezione in Sala del Tricolore e gli articoli dei quotidiani.

Martedì 17 settembre 2013 ore 21.00 proiezione in anteprima in Sala del Tricolore, sede del Consiglio comunale cittadino e luogo in cui nel 1797 nacque la bandiera italiana.

«Non è successo niente». 40 roghi a Reggio Emilia

Video-inchiesta realizzata dalla redazione di Cortocircuito, web-tv e giornale studentesco indipendente di Reggio Emilia (www.cortocircuito.re.it ).

Nel corso della serata interverranno anche diversi ospiti impegnati contro la criminalità organizzata, tra cui il magistrato Marco Imperato e Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di “Avviso Pubblico”.

Saluti istituzionali di:

Ugo Ferrari, vice-sindaco del Comune di Reggio Emilia
Franco Corradini, assessore alla Coesione e sicurezza sociale
Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia
Gian Guido Nobili, Regione Emilia-Romagna

L’evento sarà coordinato da Elia Minari della redazione di Cortocircuito.

La stessa sera sarà presentato anche il progetto “Reggio contro le mafie”, oltre all’omonima rassegna che vedrà ospiti a Reggio Emilia magistrati e giornalisti antimafia.

Evento organizzato insieme al gruppo “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie”, Comune di Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna. Serata in collaborazione con  “L’Alleanza reggiana per una società senza mafie”, associazione “Papa Giovanni XXIII” , “Avviso Pubblico” e “Caracò Editore”. Con il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia.

Aggiornamento: QUI la video-inchiesta sui roghi, le foto della proiezione in Sala del Tricolore e gli articoli dei quotidiani.

La locandina del 17 settembre:



A Cortocircuito il premio nazionale “Rocco Cirino” dell’Osservatorio Molisano Legalità

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Aggiornamento: QUI la video-inchiesta sui roghi, le foto della proiezione in Sala del Tricolore e gli altri articoli dei quotidiani.

[articolo pubblicato sulla Gazzetta di Reggio il 27 agosto 2013]

di Chiara Cabassa

Di loro si è parlato in particolare a fine luglio, quando erano stati minacciati mentre effettuavano alcune riprese in un cantiere edile andato a fuoco in città. In realtà i quindici redattori di Cortocircuito, nato come giornalino studentesco e ora anche web-tv, dei numerosi roghi di sospetta natura dolosa che si sono verificati negli ultimi mesi nel Reggiano si stanno occupando da parecchio tempo. Così come da anni, praticamente dalla nascita del giornalino studentesco nel giugno del 2009, il loro obiettivo è quello di fare chiarezza su argomenti scottanti a partire dalla criminalità organizzata, sempre studiata ed esaminata nei suoi legami con il territorio locale. E nei giorni scorsi, questo loro impegno li ha portati a ricevere un riconoscimento del tutto inaspettato, il Premio Rocco Cirino consegnato (virtualmente) dall’arcivescovo di Campobasso, Giancarlo Bregantini. Ne abbiamo parlato con Elia Minari, coordinatore di Cortocircuito. continua a leggere …

Uniti contro il silenzio. Per un’informazione libera

QUI l’articolo pubblicato sulla home page nazionale del Fatto Quotidiano

QUI l’articolo sulla Gazzetta di Reggio  QUI un altro articolo

QUI l’articolo su Reggionline  QUI un altro articolo

QUI l’articolo su Prima Pagina Reggio

Il video delle minacce subite da cinque membri dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito:

Se non visualizzi il video clicca qui.

Aggiornamento: QUI la video-inchiesta sui roghi, le foto della proiezione in Sala del Tricolore e gli articoli dei quotidiani.

“La video-inchiesta, che abbiamo iniziato una decina di giorni fa per documentare i numerosi roghi di sospetta natura dolosa verificatisi negli ultimi mesi nel Reggiano, sta già proseguendo in questi giorni. Siamo convinti che sia importante sollevare l’attenzione verso questi fatti piuttosto che tacere e arrendersi  all’indifferenza.

Si tratta peraltro di temi, quello legati alla criminalità organizzata, che portiamo avanti attraverso l’organizzazione di incontri e la realizzazione di cortometraggi e video-inchieste dal giugno 2009.

Ringraziamo gli autori degli oltre cento messaggi di sostegno che ci sono arrivati da parte di cittadini, parlamentari, sindaci, giornalisti e politici”.

Associazione culturale antimafia Cortocircuito.

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Pubblichiamo alcuni dei messaggi delle istituzioni e delle personalità che ci sono arrivati. Questi messaggi si vanno ad aggiungere alle decine e decine di e-mail recapitateci dai cittadini.

GRAZIE A TUTTI! 

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Aggiornamento: QUI la video-inchiesta sui roghi, le foto della proiezione in Sala del Tricolore e gli articoli dei quotidiani.

Incontro con l’assessore Franco Corradini: L’assessore alla Coesione e sicurezza sociale del Comune di Reggio Emilia Franco Corradini ha incontrato stamane una delegazione della redazione di Cortocircuito, web-tv e giornalino studentesco,  nell’ambito di un progetto web cofinanziato da Comune e Regione Emilia Romagna che è in fase di definizione con i giovani cronisti reggiani.  Il progetto, un sito di media-cross per documentare e informare sui temi delle mafie, sarà presentato a settembre, quando prenderanno il via una serie di iniziative di contrasto della criminalità organizzata, quali incontri sui temi della legalità e dell’anticorruzione e la presentazione del rapporto di Avviso pubblico “Sotto tiro” relativo ai sindaci minacciati dalla mafia. “L’incontro – ha dichiarato alla stampa Corradini – è stata occasione per esprimere apprezzamento per il  lavoro portato avanti dalla redazione e per confermare la nostra vicinanza e solidarietà  agli operatori di Cortocircuito. La loro video-inchiesta sulla criminalità, che comprende  anche l’episodio di intimidazione avvenuto martedì scorso, verrà proiettato in Sala del Tricolore per farne occasione di riflessione e dibattito pubblico”.

Enrico Bini (Presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia) al quotidiano Gazzetta di Reggio: “I ragazzi di Cortocircuito sono bravissimi. Li conosco, abbiamo iniziato insieme e li sto sentendo in questi giorni. Devono continuare il loro lavoro. E non vanno lasciati soli. Chi fa informazione ha il diritto di far vedere quello che succede senza essere oggetto di intimidazioni. Perché è importante far comprendere all’opinione pubblica cosa avviene”.

Iuna Sassi (assessore Educazione Comune di Reggio Emilia): “Siamo orgogliosi che Cortocircuito abbia sede alla Gabella. Abbiamo sempre condiviso il loro impegno per la legalità e continueremo a sostenere la loro battaglia. Sono giovani in gamba e motivati, risorse preziose per la nostra città”.

Beppe Pagani (consigliere regionale Pd): “Tenete duro ragazzi! Quello che fate è importante! Vi sono vicino e sarò disponibile per fare quello che potrò fare per aiutarvi!”

Maria Mussini e Maria Edera Spadoni (senatrice e parlamentare del M5S): “Desideriamo esprimere la nostra più sincera solidarietà alle ragazze e ai ragazzi del giornalino scolastico Cortocircuito per le vili e inaccettabili minacce che hanno ricevuto nell’ambito di una legittima e importante inchiesta sui recenti incendi in cantieri edili di Reggio Emilia. La gravità di questi gesti intimidatori è ancora più grande se pensiamo che viene rivolta verso giovani da sempre impegnati nella lotta alla mafia e, soprattutto, all’omertà che, purtroppo, caratterizza molti rappresentanti delle istituzioni della nostra città. Confidiamo che la magistratura farà le opportune verifiche in merito all’origine del rogo e invitiamo le ragazze e i ragazzi di Cortocircuito a non fermarsi e a non farsi intimidire da questi attacchi. Da parte nostra c’è la più completa disponibilità a sostenerli nella loro battaglia di legalità e civiltà”.

L’intervento della Senatrice Maria Mussini al Senato della Repubblica il 6 agosto 2013:

Antonio Nicaso (storico delle organizzazioni criminali): “Non mollate, non siete soli. Un abbraccio”.

Christian Quintili (Open Ricostruzione e Action Aid): A Reggio Emilia accadono cose strane, tipo che molti cantieri prendono fuoco e non si sa perché. A Reggio Emilia ci sono però dei ragazzi in gamba, di una web tv indipendente che si chiama Cortocircuito.  Questi ragazzi fanno domande e vanno di fronte ai cantieri con una telecamera. Quello che forse serve è stargli vicino e, perché no, magari prendendo anche esempio dal loro coraggio.

Roberta Mori (consigliere regionale Pd): Mi piace il piglio garbato, mi piace il rigore della trasparenza, mi piace il vostro impegno civico. Grazie!

Mauro Ponzi (consorzio Romero): Ragazzi, a Reggio il giornalismo d’inchiesta non esiste. Fate un lavoro prezioso, continuate.

Paolo Gandolfi (parlamentare Pd): E’ intollerabile, se volete ci torniamo insieme, nessuno può impedire di fare foto o riprese dalla strada e bisogna far capire con durezza a questa gente che a Reggio non tolleriamo questi atteggiamenti.

Umberto Lucentini (giornalista Il Giornale di Sicilia e L’Espresso): Ragazzi sono con voi! Coraggio e sono certo che andrete avanti!

Manuela Iatì (La 7): Che tristezza! Continuate, ragazzi, non mollate!!

Ugo Ferrari (vice-sindaco di Reggio Emilia): Quanto riferito dalla stampa è molto grave. Reggio Emilia non accetta alcun tipo di intimidazione ed è importante la consapevolezza che quando si verificano fatti di questo tipo è un’intera collettività che viene colpita, a partire dalle vittime degli incendi. Le istituzioni non lasceranno mai soli quei cittadini che si schierano in difesa della legalità e del rispetto delle regole.

Andrea Rossi (sindaco di Casalgrande, Reggio Emilia): Ho appreso delle intimidazioni da voi subite, documentate in un video, mentre eravate alla ricerca di una verità giornalistica che, sul nostro territorio, ha assunto un valore molto significativo. Il lavoro da voi svolto, che tenta di documentare la pesante mano della penetrazione mafiosa sul nostro territorio, è prezioso e importante, e va difeso con forza da ogni minaccia e da ogni tentativo di violenza verbale o fisica. Questi episodi evidenziano la necessità di rafforzare il fronte dell’antimafia, di cui voi siete dei validi protagonisti. Intendo esprimervi, a nome mio e dell’amministrazione che rappresento, tutta la nostra solidarietà e l’appoggio al vostro impegno. Il Comune di Casalgrande è pronto a sostenervi sul piano logistico e operativo.

Jacopo Della Porta (giornalista professionista): Essere giornalisti non è avere una tessera o fare parte di un ordine. Tanto di cappello ai colleghi del giornalino studentesco Cortocircuito.

Sara di Antonio (giornalista professionista): Sono ragazzi coraggiosi, motivati e intraprendenti. Hanno avuto il coraggio di sollevare temi scomodi e poco affrontati. Li conosco e li stimo. Mi dispiace pensare che nella civile Reggio Emilia delle persone oneste possano essere minacciate e oggetto di intimidazioni perché provano a documentare l’impressionante escalation di roghi nella nostra città. Non vanno assolutamente lasciati soli.

Ilenia Malavasi (assessore Istruzione Provincia di Reggio Emilia): Forza ragazzi, non fatevi scoraggiare e continuate a lottare in difesa della legalità e del rispetto delle regole. Vi abbraccio!

Roberta Bedogni (Radio Rumore dell’Università di Modena e Reggio): Bravi e coraggiosi i ragazzi del giornalino studentesco Cortocircuito.

Storia di un precariato – Voci giovani (e meno giovani) dal mondo del lavoro, il video

Se non visualizzi il video clicca qui.

«Ho sempre visto la conquista della casa come la prima grande tappa della vita di mio padre. Ogni volta che me lo racconta traspare la sua fierezza. Io temo che non potrò mai raggiungerla, nonostante tutti i miei sacrifici. E’ da quando ho 16 anni che lavoro parallelamente agli studi. Nonostante due lauree in lingue, sono costretto a lavorare in un bar».

E’ una delle testimonianze raccolte nell’ultimo cortometraggio dalla redazione di Cortocircuito, web-tv e giornalino studentesco indipendente di Reggio Emilia.

«Convivo con la frustrazione», è la confessione, più o meno esplicita, di diversi degli intervistati. «Sono arrivato a un’età, trent’anni, in cui in modo emblematico mi sono sempre immaginato molto più realizzato di quello che in realtà sono. Così si rischia di perdere la fiducia in se stessi». Un altro signore racconta la sua vicenda: «Tutto d’un tratto ho perso il lavoro: da lì è iniziato il mio calvario. Ho una famiglia e tre figli.  Mi sono sentito a disagio, mi sono sentito un po’ una nullità».

Video realizzato per lo spettacolo-concerto “Storia di un precariato” del gruppo musicale DeSamistade, con la straordinaria partecipazione del prete di strada Don Andrea Gallo. Spettacolo liberamente ispirato a “Storia di un impiegato” di Fabrizio De Andrè.

Più info e foto QUI

Video della redazione del giornalino studentesco Cortocircuito. Realizzato da Elia Minari (coordinamento), Federico Marcenaro (riprese), Matteo Davoli, Luca Gemmi e Riccardo Pelli.

Don Andrea Gallo intervistato da Elia Minari al teatro De Andrè di Casalgrande


«Ho visto i dinosauri»

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Christian è un ex tossicodipendente, ma prima di tutto è un ragazzo reggiano di 22 anni, un ragazzo come tanti altri. Anche a lui piace andare in discoteca al sabato sera per divertirsi con gli amici, nei locali notturni però ha scoperto la droga. Da un anno vive nella comunità “Bellarosa”, vicino ad Albinea (RE), dove sta riacquistando fiducia nel futuro. Quella fiducia nella vita che ha perso proprio mentre pensava di divertirsi davvero, di vivere la vita all’ennesima potenza. E’ questa la beffa.

La storia di Christian trova riscontro anche nelle relazioni antimafia della Prefettura di Reggio Emilia e negli studi dell’Osservatorio regionale sulle dipendenze.

Inchiesta realizzata da Cortocircuito, web-tv e giornalino studentesco indipendente di Reggio Emilia (www.cortocircuito.re.it).

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Vedi anche:

– Posso entrare? Video-inchiesta sulle discoteche reggiane

«Devo recuperare il tempo perso»

Christian intervistato da Cortocircuito

[articolo pubblicato sul nuovo quotidiano “Prima Pagina Reggio”]

di Elia Minari

Troppo facile giudicare e voltarsi dall’altra parte. Troppo facile cercare d’ignorare un mondo che ci passa accanto, in alcuni dei locali dove andiamo alla sera, nei parchi e nelle piazze che frequentiamo abitualmente. Un mondo che approfitta dei nostri umani momenti di debolezza per travolgerci. A dirigere i fili di questo teatro degli orrori, anche se si tende a dimenticarlo, c’è la criminalità organizzata, che grazie al mercato degli stupefacenti fattura ogni anno miliardi di euro.

Christian M. è un ex tossicodipendente, ma prima di tutto è un ragazzo reggiano di 22 anni, un ragazzo come tanti altri. Anche a lui piace andare in discoteca al sabato sera per divertirsi con gli amici. Nei locali notturni però ha scoperto la droga. Da un anno vive nella comunità “Bellarosa”, vicino ad Albinea, dove sta riacquistando fiducia nel futuro. Quella fiducia nella vita che ha perso proprio mentre pensava di divertirsi davvero, di vivere la vita all’ennesima potenza. E’ questa la beffa.

Ci sediamo intorno ad un tavolo, ci guardiamo. Christian ha voglia di dire tutto, di svuotarsi completamente. Forse non l’ha mai fatto fino ad ora.

«Avevo 15 anni ed ero molto timido. Non riuscivo a parlare con le ragazze, la lingua mi si attorcigliava e diventavo paonazzo. Facevo delle figuracce. Questa situazione mi faceva soffrire, però non riuscivo a parlarne con nessuno. A casa ci andavo solo per mangiare e dormire, e qualche domanda di rito del tipo “come stai?” a cui i rispondevo sempre “tutto bene”. continua a leggere …

Serata contro le mafie al teatro Herberia di Rubiera

Martedì 14 maggio ore 21 al teatro Herberia di Rubiera (RE) spettacolo di Alessandro Gallo e Maria Cristina Sarò. Saluti del vice-sindaco Emanuele Cavallaro e dell’assessore all’Istruzione della Provincia Ilenia Malavasi. Ha coordinato Riccardo Pelli dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.

L’evento rientra all’interno del festival “Noi contro le mafie”, organizzato dalla Provincia di Reggio Emilia e dal consorzio Oscar Romero (qui l’intero programma).  Ingresso gratuito.

Foto di Caracò Editore.

 

Incontro con l’ex magistrato Antonio Ingroia su Costituzione e trattativa Stato-mafia

Giovedì 27 giugno 2013 incontro alla “Gabella”, in via Roma a Reggio Emilia, con Antonio Ingroia, ex procuratore antimafia di Palermo e pm nel processo sulla trattativa Stato-mafia.

A condurre l’incontro Elia Minari dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.

L’evento, dal titolo “S.O.S. Costituzione”, è stato organizzato dal periodico di informazione locale Zon@civica in collaborazione con alcune associazioni. Ha introdotto Donato Vena, direttore di Zon@civica. E’ intervenuto Mauro Bortolani, “Associazione reggiana per la Costituzione”.

 

Cliccare sulle foto per allargarle.

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Video dell’incontro con il sindaco sotto scorta di Monasterace

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Incontro pubblico con Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace (Reggio Calabria) più volte minacciata dalla ‘ndrangheta, e con Goffredi Buccini, giornalista del Corriere della Sera autore del libro “L’Italia quaggiù” (Laterza). L’evento si è tenuto lunedì 8 aprile 2013 nella Sala del Consiglio Comunale di Rubiera.

Ha coordinato Elia Minari della redazione di  Cortocircuito.

Introduzione di Emanuele Cavallaro, vicesindaco di Rubiera. Tra il pubblico erano presenti il sindaco di Rubiera Lorena Baccarani, la parlamentare Antonella Incerti ed Enrico Bini, presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia.

L’incontro è stato organizzato dal Comune di Rubiera insieme al progetto “Percorsi di cittadinanza e legalità” del consorzio cooperativo Oscar Romero, promosso da Rosa Frammartino e Mauro Ponzi.

Video di Federico Marcenaro di Cortocircuito.

QUI foto e articolo sull’incontro.

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Che cos’è la mafia?

Di seguito una testimonianza semplice, ma secondo noi molto realistica e a tratti commovente, su ciò che chiamiamo mafia. L’articolo è stato scritto da una ragazza di origine siciliana. La Redazione di Cortocircuiuto


Quando ero bambina mi chiedevo spesso che cosa fosse. Alle scuole elementari la maestra ci propose una recita per la festa di fine anno: «Rappresenteremo “Il giorno della civetta“», così dopo aver letto un brano del romanzo di Sciascia, ci preparammo.

Sul palcoscenico fu allestito un bus di cartone; non mi ricordo che parte avessi io, un bambino faceva il tramviere, un altro il bigliettaio, un altro, lo ricordo chiaramente, il venditore di panelle. Il tram era fatto benissimo, di cartone e a grandezza naturale, da piccola mi sembrava così grande; mi sembrava addirittura in grado di proteggerci tutti, noi che invece eravamo soltanto dei bambini.  Colasberna fece per salire sull’autobus e ci rimase secco. Rimase steso per terra a causa di un colpo di pistola. Per il sangue utilizzammo del pomodoro ed in quel momento l’atmosfera divenne rarefatta e gelata. Colasberna cadde. Nessuno vide nulla. Il venditore di panelle si dileguò insieme agli altri. Ecco, per me, alle elementari la mafia era quella. Quella che, con paroloni, la maestra definiva, riassumendo,”omertà”.

Crescendo è stato veramente strano accorgersi che proprio io vivevo circondata da quella stessa rarefatta atmosfera. Certo, i giornali e la televisione ci facevano conoscere i grandi eventi: i quotidiani parlavano delle grandi stragi e nel loro piccolo i telegiornali locali ci bombardavano con le sparatorie del giorno. No, non abitavo nel Bronx, non ho mai assistito ad un regolamento di conti sotto casa mia, ma piano piano ho iniziato a rendermi conto di essere incapsulata in quella stessa bolla trasparente a pareti permeabili, che avvolgeva tutto e che poteva inglobare tutto. Non soltanto le cose, ma soprattutto le menti delle persone.

Una volta mia madre tornò a casa in lacrime: mio padre aveva subìto l’ennesima rapina e lei purtroppo era stata presente. Ero già grandicella e non era la prima volta che sentivo un racconto del genere. Spesso, in passato, mio padre aveva subito delle rapine, era quasi una prassi per chi aveva un attività, ma mia madre non era mai stata presente. Quella volta mi raccontò la scena dei ragazzotti usciti dalla sala giochi che avevano puntato una pistola alla testa a mio padre per farsi dare l’incasso del giorno. Mia madre si era sentita morire, ed io morivo con lei mentre mi raccontava. Eppure in strada nessuno vide nulla. Quella nebbiolina sottile offuscò ancora una volta le coscienze. Ho spesso ripensato a quella scena e nonostante io non l’abbia vissuta in prima persona, è come se dentro di me l’avessi vissuta innumerevoli volte. E risuona ancora la frase che mia madre ripete ancora adesso «Pi travagghiari cca ciaviri i cani attaccati» (trad.: Per lavorare qui devi avere i cani legati fuori, …qualcuno che ti protegga insomma). continua a leggere …