In occasione del Festival della Legalità, la Provincia di Reggio Emilia ha deciso di rilanciare le nostre azioni che ogni cittadino può fare nella sua quotidianità contro le mafie. (clicca sulla foto per allargarla)
Su Repubblica.it: “La Mediopadana è la futura stazione di Reggio Emilia del treno ad Alta Velocità, l’unica fermata prevista tra Milano e Bologna. Il progetto include tre ponti dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava. Anche nell’efficiente e ricca Reggio Emilia, i costi sono aumentati e i tempi allungati (questo è un video di sintesi) www.cortocircuito.re.it”. Clicca qui per vedere il video su Repubblica.it.
La Provincia di Reggio Emilia organizza dal 15 al 19 Maggio “Noi contro le mafie 2012. Ci sono loro. Ma ci siamo anche noi”, seconda edizione del Festival della legalità: conferenze, dibattiti, spettacoli e laboratori sul tema della legalità e della lotta contro tutte le mafie che si avvale della consulenza scientifica del dottor Antonio Nicaso e la cura educational di Rosa Frammartino. Il giornalino studentesco Cortocircuito è il Media Partner del festival.
Inoltre, organizzeremo questo evento:
Venerdì 18 Marzo 2012 ore 16 – Sala del Consiglio Provinciale (Palazzo Allende) Mafia a Reggio? La parola ai giovani
Tavola rotonda a cura delle associazioni giovanili e studentesche di Reggio Emilia
Intervento di apertura: On. Maino Marchi, parlamentare Commissione Antimafia
Coordina Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.
Inoltre:
Martedì 15 Maggio 2012 ore 21 – Rubiera, Teatro Excelsior Di carne, spettacolo di Alessandro Gallo, partecipazione di Miriam Capuano, regia di Maria Cristina Sarò
Dialogo con il pubblico coordinato da Riccardo Pelli dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.
[articolo pubblicato dalla Gazzetta di Reggio il 15 Aprile 2012]
Poco importa quale sia stata la matrice, ma resta lo sfregio. La targa eretta nel parco del Popolo alla memoria di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e alle vittime della mafia, è stata imbrattata con una bomboletta di vernice bianca, probabilmente nella notte fra giovedì e venerdì. Resta da chiarire se si sia trattato del gesto di sprovveduti writers o consapevoli vandali, ma lo sdegno in città non ha tardato a manifestarsi.
Fra i primi a palesare il proprio dissenso è stato il gruppo “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie”, che assieme al giornalino studentesco “Cortocircuito” inaugurò il monumenti ai due magistrati. «Già durante l’inaugurazione della targa – fa sapere il gruppo – si era avvicinato un signore che diceva “Provenzano dava da lavorare i giovani”. Ovviamente non sappiamo se si tratti di un semplice atto vandalico o di un atto intimidatorio, però nella nostra città sono stati imbrattati due simboli antimafia come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. In questi ultimi anni noi giovani abbiamo realizzato numerosi cortometraggi, articoli, interviste ed eventi per sensibilizzare la cittadinanza verso i temi delle mafie. Non ci fermeremo».
A manifestare piena solidarietà ai ragazzi dei “Giovani contro le mafie” c’è stata anche l’associazione antimafia “Libera”: «Che sia fatto con consapevolezza o con superficialità e ignoranza, ci rattrista molto, questo gesto di violenza verso la memoria del nostro paese, verso le vittime di mafia ma soprattutto verso l’impegno dei giovani di Reggio Emilia, che spendono il loro tempo e le loro idee per quello in cui credono, come voi. Il valore del vostro impegno e della vostra partecipazione è importantissimo. È su questo valore che si fonda la nostra città. Di certo c’è che, se come dice Gaber, “la libertà è partecipazione”, voi siete e sarete sempre liberi. A quelli che hanno imbrattato la targa di Falcone e Borsellino, resta poco. Tutta la nostra vicinanza».
La notizia si è presto diffusa anche sui social network, indignando anche il popolo di Facebook: «Mi auguro solo che questo sia solo un gesto idiota di qualche perditempo e che non ci sia dietro un gesto premeditato verso due simboli dell’Italia più vera e più giusta», scrive Francesco Sbarlo. «Mi fa schifo e adesso dovremo arrivare in fondo a questa storia, denunciando e ripudiando il fatto il più possibile», commenta Francesco Chiriatti». Intanto gli ideatori del monumento si stanno già muovendo per riparare il danno: «Così si renderà nuovamente onore alla memoria dei nostri due eroi», dice Gabriele Manici di Cortocircuito.
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Nei commenti pubblichiamo anche i messaggi ricevuti da Anpi, Sel, Assessorato all’Istruzione e da alcuni cittadini.
[articolo pubblicato sulla Gazzetta di Reggio il 22 Marzo 2012]
QUI i dettagli sull’iniziativa e le foto dell’incontro.
Ieri sera nell’aula magna dell’ateneo si è tenuta la tavola rotonda sulle mafie della rassegna della legalità. Graziano Delrio ha intrattenuto una libera chiacchierata con Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto. Ad affiancare i due sindaci c’erano Elia Minari e Nuccia Ciambrone, entrambi dell’associazione antimafia Cortocircuito.
Incontro con Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto (provincia di Crotone) econ Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente nazionale ANCI, insieme a Elia Minari e Nuccia Ciambrone dell’associazione antimafia Cortocircuito.
L’evento si è tenuto il 21 marzo 2012 all’aula magna dell’Università di Reggio Emilia.
Durante gli incontri interviene Gianluigi Iembo della redazione di Cortocircuito e dei “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie”. Cliccare sulle locandine per allargarle.
[articolo pubblicato sulla Gazzetta di Reggio il 5 Febbraio 2012]
Dal ventidue dicembre la vita di Giovanni Tizian, collaboratore del gruppo l’Espresso, è cambiata. Due giorni prima della vigilia di Natale, oltre alle consuete telefonate di auguri da parte di familiari ed amici, Tizian ha ricevuto una telefonata sicuramente meno desiderata. Dall’altro capo della linea c’era il procuratore capo di Modena Zincani che gli annunciava la decisione di assegnarli due uomini di scorta.
Ora, che tutto è diventato più difficile, per non farlo sentire solo e per esprimergli solidarietà, in tanti sono accorsi alla spaghettata antimafie organizzata dell’Anpi in collaborazione con “Libera. Associazioni nomi e numeri contro le mafie”, ieri all’oratorio Helder Camara di San Polo.
Friselle pugliesi, polenta fritta, erbazzone reggiano, spaghetti: prelibatezze del sud e del nord, prodotti quasi tutti provenienti dalle terre confiscate alla mafie, coltivate da aziende agricole sociali d’agricoltura biologica. «Consumare i prodotti dei terreni confiscati alle mafie è un segnale importantissimo», ha sottolineato Annalisa Duri del coordinamento di Libera Reggio. «Spesso le terre dei mafiosi una volta confiscate vengono abbandonate. Questa è una sconfitta per lo stato e così la gente può dire “meglio quando c’era il mafioso”. Acquistando i prodotti di queste terre si ridà speranza alla faccia pulita dell’Italia».
Dopo pranzo, Tizian ha parlato di “Gotica. ‘Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea” edito da Round Robin. 300 pagine con fatti, nomi e cognomi. continua a leggere …
“Assolutamente non penso, questo sentore me lo da il fatto che il tessuto sociale mi sembra abbastanza integro e sano”. E’ una delle tante risposte che abbiamo ricevuto dalla gente alla domanda: “Secondo lei, a Reggio Emilia è presente la mafia?”.
Pubblichiamo il cortometraggio, da noi realizzato, sulla presenza mafiosa a Reggio Emilia.
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