Christian è un ex tossicodipendente, ma prima di tutto è un ragazzo reggiano di 22 anni, un ragazzo come tanti altri. Anche a lui piace andare in discoteca al sabato sera per divertirsi con gli amici, nei locali notturni però ha scoperto la droga. Da un anno vive nella comunità “Bellarosa”, vicino ad Albinea (RE), dove sta riacquistando fiducia nel futuro. Quella fiducia nella vita che ha perso proprio mentre pensava di divertirsi davvero, di vivere la vita all’ennesima potenza. E’ questa la beffa.
La storia di Christian trova riscontro anche nelle relazioni antimafia della Prefettura di Reggio Emilia e negli studi dell’Osservatorio regionale sulle dipendenze.
Inchiesta realizzata da Cortocircuito, web-tv e giornalino studentesco indipendente di Reggio Emilia (www.cortocircuito.re.it).
[articolo pubblicato sul nuovo quotidiano “Prima Pagina Reggio”]
di Elia Minari
Troppo facile giudicare e voltarsi dall’altra parte. Troppo facile cercare d’ignorare un mondo che ci passa accanto, in alcuni dei locali dove andiamo alla sera, nei parchi e nelle piazze che frequentiamo abitualmente. Un mondo che approfitta dei nostri umani momenti di debolezza per travolgerci. A dirigere i fili di questo teatro degli orrori, anche se si tende a dimenticarlo, c’è la criminalità organizzata, che grazie al mercato degli stupefacenti fattura ogni anno miliardi di euro.
Christian M. è un ex tossicodipendente, ma prima di tutto è un ragazzo reggiano di 22 anni, un ragazzo come tanti altri. Anche a lui piace andare in discoteca al sabato sera per divertirsi con gli amici. Nei locali notturni però ha scoperto la droga. Da un anno vive nella comunità “Bellarosa”, vicino ad Albinea, dove sta riacquistando fiducia nel futuro. Quella fiducia nella vita che ha perso proprio mentre pensava di divertirsi davvero, di vivere la vita all’ennesima potenza. E’ questa la beffa.
Ci sediamo intorno ad un tavolo, ci guardiamo. Christian ha voglia di dire tutto, di svuotarsi completamente. Forse non l’ha mai fatto fino ad ora.
«Avevo 15 anni ed ero molto timido. Non riuscivo a parlare con le ragazze, la lingua mi si attorcigliava e diventavo paonazzo. Facevo delle figuracce. Questa situazione mi faceva soffrire, però non riuscivo a parlarne con nessuno. A casa ci andavo solo per mangiare e dormire, e qualche domanda di rito del tipo “come stai?” a cui i rispondevo sempre “tutto bene”. continua a leggere …
Giovedì 27 giugno 2013 incontro alla “Gabella”, in via Roma a Reggio Emilia, con Antonio Ingroia, ex procuratore antimafia di Palermo e pm nel processo sulla trattativa Stato-mafia.
A condurre l’incontro Elia Minari dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.
L’evento, dal titolo “S.O.S. Costituzione”, è stato organizzato dal periodico di informazione locale Zon@civica in collaborazione con alcune associazioni. Ha introdotto Donato Vena, direttore di Zon@civica. E’ intervenuto Mauro Bortolani, “Associazione reggiana per la Costituzione”.
Incontro pubblico con Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace (Reggio Calabria) più volte minacciata dalla ‘ndrangheta, e con Goffredi Buccini, giornalista del Corriere della Sera autore del libro “L’Italia quaggiù” (Laterza). L’evento si è tenuto lunedì 8 aprile 2013 nella Sala del Consiglio Comunale di Rubiera.
Ha coordinato Elia Minari della redazione di Cortocircuito.
Introduzione di Emanuele Cavallaro, vicesindaco di Rubiera. Tra il pubblico erano presenti il sindaco di Rubiera Lorena Baccarani, la parlamentare Antonella Incerti ed Enrico Bini, presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia.
L’incontro è stato organizzato dal Comune di Rubiera insieme al progetto “Percorsi di cittadinanza e legalità” del consorzio cooperativo Oscar Romero, promosso da Rosa Frammartino e Mauro Ponzi.
Sabato 8 giugno 2013 al Parco Cervi a Reggio Emilia incontro pubblico con Maria Falcone, autrice del libro “Carceri, lo spazio è finito” e con Don Daniele Simonazzi, cappellano dell’Opg, Ospedale Psichiatrico Giudiziario, di Reggio Emilia. L’evento rientra nel programma delle “Giornate dei Beni Comuni” che si sono tenute dal 5 al 9 giugno al Parco Cervi.
Ha coordinato Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.
Come introduzione all’incontro alcuni ospiti dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario si sono raccontati in forma teatrale.
Incontro pubblico con Tina Montinaro, moglie del capo-scorta del magistrato Giovanni Falcone, una donna tosta che da 21 anni cerca la verità. Sabato 25 maggio 2013 alle 20:30 nella sala “Incontro” di Casalgrande (RE).
Con Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.
Giovedì 16 maggio 2013 a palazzo Magnani a Reggio Emilia incontro con lo studioso e storico delle organizzazioni criminali Antonio Nicaso, la docente di Sociologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia Rita Bertozzi, l’assessore all’Istruzione della Provincia di Reggio Emilia Ilenia Malavasi e con Alessandro Pecoraro di Caracò Editore. Ha coordinato Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.
L’evento rientra all’interno del festival “Noi contro le mafie”, organizzato dalla Provincia di Reggio Emilia e dal consorzio Oscar Romero.
I temi dell’antimafia, della democrazia, dell’educazione alla cittadinanza attiva, dell’informazione, ma anche delle azioni per contrastare le infiltrazioni mafiose faranno da filo conduttore di “Noicontrolemafie”, la Festa della legalità, giunta quest’anno alla terza edizione. L’iniziativa è promossa dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con il consorzio Oscar Romero e con la direzione scientifica di Antonio Nicaso.
Radio Bruno, Caracò Editore e Cortocircuito sono i media partner del festival.
Cortocircuito coordinerà anche alcuni incontri (l’intero programma su www.noicontrolemafie.it):
– Martedì 14 maggio ore 21 al teatro Herberia di Rubiera (RE) spettacolo di Alessandro Gallo e Maria Cristina Sarò. Saluti del sindaco di Rubiera Lorena Baccarani e dell’assessore all’Istruzione della Provincia Ilena Malavasi. Coordina Riccardo Pelli dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.
– Giovedì 16 maggio ore 15 a palazzo Magnani a Reggio Emilia incontro con lo studioso e storico delle organizzazioni criminali Antonio Nicaso, la docente di Sociologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia Rita Bertozzi, l’assessore all’Istruzione della Provincia di Reggio Emilia Ilenia Malavasi. Coordina: Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito. Qui le foto dell’iniziativa
Lunedì 8 aprile 2013 nella Sala del Consiglio Comunale di Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, incontro pubblico con Maria Carmela Lanzetta, sindaca di Monasterace (Reggio Calabria) più volte minacciata dalla ‘ndrangheta, e con Goffredo Buccini, giornalista del Corriere della Sera autore del libro “L’Italia quaggiù” (Laterza).
Ha condotto Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.
Introduzione di Emanuele Cavallaro, vicesindaco di Rubiera.
Tra il pubblico erano presenti il sindaco di Rubiera Lorena Baccarani, la parlamentare Antonella Incerti ed Enrico Bini, presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia.
L’incontro è stato organizzato dal Comune di Rubiera insieme al progetto “Percorsi di cittadinanza e legalità” del consorzio cooperativo Oscar Romero, promosso da Rosa Frammartino e Mauro Ponzi.
[Foto di Luca Gemmi. Clicca sulle foto per allargarle.]
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[articolo pubblicato sul nuovo quotidiano “Prima Pagina Reggio” l’11 aprile 2013]
Le hanno incendiato la farmacia di famiglia, sparato tre colpi contro la Panda parcheggiata sotto casa, costringendola a vivere sotto scorta. Eppure Maria Carmela Lanzetta – sindaco di Monasterace, paesino della Locride di circa 3500 abitanti – non ha mai rinunciato continua a leggere …
Presentazione del libro “Sulla strada per Corleone. Storie di mafia tra Italia e Germania” con l’autrice Petra Reski, giornalista tedesca.
Giovedì 14 marzo 2013 alleore 15 all’Università di Reggio Emilia, in viale Allegri. Coordina l’incontro Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito.
Saluti di Dino Giovannini, direttore scientifico della biblioteca dell’Università di Modena e Reggio Emilia e introduzione di Pinuccia Montanari, direttore tecnico della biblioteca dell’Università di Reggio e referente del progetto “Sostenibilità ambientale”. Evento promosso dal progetto ”Percorsi di Cittadinanza e Legalità” del Consorzio Oscar Romero. Cura scientifica di Rosa Frammartino. In collaborazione con la Provincia di Reggio Emilia e la Regione Emilia Romagna.
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[articolo pubblicato sul nuovo quotidiano “Prima Pagina Reggio” il 18 marzo 2013]
Per anni il radicamento della ‘ndrangheta è stato ignorato, negato, taciuto, fino a quando il fenomeno è diventato talmente palese da non potere più essere nascosto. Sembra la storia delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel nord Italia, inclusa Reggio, in realtà è accaduto anche in Germania, come ha raccontato la giornalista tedesca Petra Reski in un incontro pubblico all’università di Reggio, promosso dall’ateneo insieme al consorzio Oscar Romero e alla Provincia. A coordinare il dibattito è stato Elia Minari, collaboratore del giornale studentesco Cortocircuito.
La Germania ha conosciuto la ‘ndrangheta solo il 15 agosto 2007, con la scioccante strage di Duisburg, invece «le mafie “conoscono” la Germania dagli anni ’70», ha affermato Reski. La giornalista tedesca dopo gli oltre 70 colpi sparati a Duisburg nel ristorante-pizzeria “Da Bruno”, per cui in primo grado sono stati inflitti otto ergastoli, ha deciso di fare nomi e cognomi delle persone che secondo il rapporto del BKA, la polizia federale tedesca, sono collegate con la ‘ndrangheta. Un duro colpo inferto all’organizzazione criminale che è costato caro a Reski: intimidazioni, minacce e querele. Fino a trovarsi costretta a cancellare alcune pagine del suo “Santa Mafia”, nonostante riportassero testualmente alcuni rapporti della polizia criminale. Da allora il libro “Santa Mafia” in Germania, dove Reski è famosa per le sue inchieste, è stato ristampato con alcune pagine annerite, destando parecchio scalpore.
Leggendo il rapporto del BKA, in parte riportato anche nel nuovo libro di Petra Reski “Sulla strada per Corleone”, si scoprono dati scioccanti: 229 clan di ‘ndrangheta in Germania gestirebbero oltre 300 ristoranti, 61 dei quali riconducibili al solo clan Pelle-Romeo, a cui erano affiliate le sei vittime della strage di Duisburg. Reski ha spiegato che la ‘ndrangheta in Germania predilige i ristoranti-pizzeria come base per i propri traffici perché oltre le Alpi «le intercettazioni nei locali pubblici sono vietate. Inoltre attraverso i ristoranti è possibile riciclare denaro frutto di altre attività», ben lontane dall’arte culinaria. Un altro aspetto da considerare è la possibilità, offerta dalla gestione di un locale, di potere intrattenere relazioni anche con persone del mondo imprenditoriale e politico, senza destare sospetti. A questo proposito è stato sottolineato che «le organizzazioni mafiose, in Germania come nel nord Italia, si radicano perché qualcuno accetta i soldi e i voti delle mafie. Altrimenti non conterebbero nulla». Alla domanda: cosa ha fatto la Germania dopo la strage di Duisburg per contrastare la ‘ndrangheta? La giornalista tedesca ha risposto con un laconico «nulla», ribaltando l’immagine comune di un paese efficiente e rigido.
Nel corso del dibattito hanno preso la parola anche Dino Giovannini, docente di psicologia sociale, Pinuccia Montanari, direttrice tecnica della biblioteca dell’università, Ilenia Malavasi, assessore all’istruzione della Provincia di Reggio, Rosa Frammartino, responsabile del progetto “Percorsi di cittadinanza e legalità” e l’attrice Roberta Bedogni. Tra il pubblico era presente anche il presidente della Camera di Commercio Enrico Bini, tra i primi a lanciare l’allarme sulla presenza della ‘ndrangheta nella nostra città.
«Non solo la ‘ndrangheta, ma anche Cosa Nostra è da sempre interessata alla Germania. Un esempio? La moglie, due figli e il fratello del boss Bernardo Provenzano hanno soggiornato nel territorio tedesco. E non facevano certo parte degli emigrati con la scatola di cartone», ha concluso Petra Reski.
Giovedì 21 marzo 2013 ore 15.00 in Piazza Casotti Officina Educativa del Comune di Reggio Emilia promuove L’arte della legalità: installazioni, musica e performance artistiche aperte a tutti, in memoria delle vittime delle mafie. In collaborazione con Cortocircuito, giovani contro le mafie, Leva Giovani “Adesso lo sai” e con la partecipazione dei CCR per giocare al gioco da tavolo “Diamoci una regolata” sui diritti dei bambini, le regole di convivenza civile e gli articoli della Costituzione; a cura del CCR Nord-Est.
Processo Edilpiovra, nessuna denuncia dopo i camion incendiati: seconda tappa sulla‘ndrangheta a Reggio Emilia.
Video di SINTESI dell’incontro pubblico con la testimone di giustizia Piera Aiello e Umberto Lucentini, biografo di Paolo Borsellino, scrive per “Il Giornale di Sicilia” e per “L’espresso”, che si è tenuto il 12 Dicembre 2012 presso la Corte Ospitale di Rubiera (Reggio Emilia).
Piera Aiello dopo il matrimonio ha scoperto il vero volto del marito: mafioso figlio di mafioso. Rimasta vedova, con una figlia di tre anni, ha deciso di ribellarsi all’omertà. L’ha sostenuta il procuratore Paolo Borsellino, che le ha trasmesso il coraggio per affrontare la vita nell’ambito di un programma di protezione. Attualmente Piera Aiello vive in una località segreta sotto un’altra identità. continua a leggere …
Mercoledì 12 Dicembre 2012 alle ore 21 presso la Corte Ospitale di Rubiera (RE) incontro con Umberto Lucentini,biografo di Paolo Borsellino, scrive per “Il Giornale di Sicilia” e per “L’espresso”. QUI il video
Con la straordinaria presenza della testimone di giustizia Piera Aiello (per questioni di sicurezza non può essere fotografata). Dopo il matrimonio ha scoperto il vero volto del marito: mafioso figlio di mafioso. Rimasta vedova, con una figlia di tre anni, ha deciso di ribellarsi all’omertà. L’ha sostenuta il procuratore Paolo Borsellino, che le ha trasmesso il coraggio per affrontare la vita nell’ambito di un programma di protezione. Attualmente Piera Aiello vive in una località segreta sotto un’altra identità.
A condurre l’incontro Jacopo della Porta, caporedattore di Parmaonline. La serata è stata introdotta da Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito. L’assessore alla Cultura di Rubiera Emanuele Cavallaro e il presidente del consorzio sociale Oscar Romero Mauro Ponzi hanno fatto i saluti iniziali.
Foto di Francesco Giglioli di Cortocircuito. Clicca sulle foto per allargarle
Camion incendiati, cene sospette, politici che ancora minimizzano, interdittive antimafia ad aziende che hanno operato nei cantieri pubblici: accade tutto a Reggio Emilia. “Le mafie – ha affermato il prof. Nicaso – sono arrivate qui perché servivano a qualcuno. Gli anticorpi? Non ci sono più”.
Video di sintesi della serata con Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria e Antonio Nicaso, studioso e storico delle organizzazioni criminali, che si è tenuta il 22 Novembre 2012 al teatro Herberia di Rubiera (Reggio Emilia). continua a leggere …
[L’assessore Casarini vorrebbe bloccare il nuovo impianto di San Martino in Rio.Il biogas costruito a pochi chilometri da Reggio Emilia viola anche alcune leggi regionali, ma l’impianto è stato approvato poco prima.]
«Non abbiamo la possibilità di bloccare l’impianto, lo faremmo volentieri. Non siamo sicuri sia ad impatto zero». Queste le dure parole dell’assessore dell’Ambiente Gianmaria Casarini sull’impianto a biogas che sorgerà a Gazzata, frazione di San Martino in Rio a pochi chilometri da Reggio Emilia.continua a leggere …
Giovedì 22 novembre 2012 al teatro Herberia di Rubiera Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria e Antonio Nicaso, storico delle organizzazioni criminali, hanno presentato il loro ultimo libro “Dire e non dire“. (QUI il video)
A condurre l’incontro Pierluigi Senatore, direttore della redazione giornalistica di Radio Bruno. La serata è stata introdotta da Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito. L’assessore alla Cultura di Rubiera Emanuele Cavallaro ha fatto i saluti istituzionali.
L’evento è stato organizzato dal Comune di Rubiera con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, in collaborazione con il progetto ”Percorsi di Cittadinanza e Legalità” del Consorzio Oscar Romero, promossi da Rosa Frammartino e Mauro Ponzi. Ingresso gratuito.
Foto di Luca Gemmi di Cortocircuito. Clicca sulle foto per allargarle.
[articolo pubblicato sul nuovo quotidiano “Prima Pagina Reggio” il 7 Novembre 2012]
E’ doloso l’incendio che si è sviluppato stanotte in via Aurelia a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia. Coinvolti 9 autocarri di proprietà di una ditta di autotrasporti che sono stati dati alle fiamme da ignoti introdottisi all’interno di un capannone adibito a ricovero per i grossi autocarri.
L’azienda, la Bonifazio trasporti, è di proprietà di una famiglia cutrese. Le fiamme si sono sprigionate all’interno del deposito alle 21.30 e per spegnere l’incendio sono stati necessari ben sette mezzi dei vigili del fuoco da Guastalla, Carpi e Reggio.
I carabinieri di Reggio indagano sull’accaduto ma hanno già avviato le indagini con la Procura in ordine al reato di danneggiamento doloso. Sul posto sono state trovate infatti tracce di liquido infiammabile. continua a leggere …
Per la prima volta, Enrico Bini racconta in modo dettagliato quello che lui definisce «il suo primo contatto con la malavita organizzata in Emilia». Ci troviamo nel cantiere del Treno ad Alta Velocità di Reggio Emilia. Dal 2001 al 2005. E Bini, non ancora presidente della Camera di Commercio di Reggio, ricopriva il ruolo di responsabile commerciale di Transcoop. Il general contractor Cepav Uno gli aveva assegnato la gestione del trasporto degli inerti e del movimento terra nella tratta che va da Fontana di Rubiera a Ponte Taro. Ovvero tutta la linea Tav della provincia di Reggio Emilia.
«Sono entrato in contatto -racconta Bini- con personaggi che sono arrivati a Reggio proponendosi con prezzi interessanti e con una grossa disponibilità di mezzi. Nella tratta in cui ho lavorato operavano da 120 a 130 camion al giorno». E poi un giorno «da Bologna (dalla Prefettura, ndr) ci è arrivato l’ordine di staccare un’impresa che era arrivata a Reggio con una quindicina di mezzi perché era sotto inchiesta per infiltrazioni mafiose. E questa società operava nel cantiere reggiano della Tav già da un anno e mezzo».
Introduzione di Giulia Domenichini e intervista di Elia Minari, entrambi della redazione di Cortocircuito, giornale studentesco indipendente di Reggio Emilia.
Reggio Emilia fu la città leader del 2° quesito referendario: il 96,17% dei votanti scelse di eliminare le logiche del guadagno dall’acqua pubblica. Tuttavia, nonostante la grande partecipazione popolare, a distanza di più di un anno, il referendum sulla gestione dell’acqua non è ancora stato applicato. continua a leggere …
[articolo pubblicato come notizia d’apertura sul nuovo quotidiano “Prima Pagina Reggio” il 22 Luglio 2012]
«Il trasporto persone è il nuovo settore a rischio infiltrazioni mafiose». Questa la denuncia del presidente della Camera di Commercio Enrico Bini. L’Sos è stato lanciato qualche giorno fa in una nostra intervista (Vedi qui), in cui Bini ha acceso i riflettori su un settore che fino ad oggi non si pensava essere appannaggio della criminalità organizzata. In diverse occasioni Bini si è distinto per essere tra i primi a segnalare appalti e vicende sospette. Dai cantieri della Tav ad alcuni subappalti di Iren. Per questo, oltre che per il ruolo ricoperto, le sue denunce hanno un particolare peso. Infatti le reazioni alle parole di Bini non si sono fatte attendere.
Ciro Maiocchi, segretario trasporti della Cgil reggiana, condivide le parole del presidente dell’ente camerale. Ed aggiunge alcuni dettagli: «Negli ultimi tempi si stanno affacciando nuove imprese da fuori regione, i prezzi stracciati che spesso offrono fanno sorgere più di un dubbio. L’offerta più bassa è ormai l’unico parametro con cui si vincono quasi tutte le gare d’appalto. In questo modo le aziende che operano nella legalità, pagando tutte le tasse, rischiano di essere tagliate fuori».
Maiocchi, le imprese locali come reagiscono?
«Per continuare a vincere gli appalti le aziende locali devono obbligatoriamente offrire prezzi stracciati, ma come faranno poi ad investire nella sicurezza? E riusciranno a pagare regolarmente tutti i lavoratori? continua a leggere …
Venerdì 18 Maggio 2012 nella Sala del Consiglio Provinciale di Reggio Emilia,all’interno del Festival della Legalità “Noi contro le mafie 2012″, si è tenuta la tavola rotonda “Mafia a Reggio? La parola ai giovani” a cura delle associazioni giovanili e studentesche di Reggio Emilia.
Ripercorrendo il mutamento del fenomeno mafioso nella nostra provincia negli ultimi anni, l’incontro-confronto si è posto diversi quesiti: “Parlare di mafia sta degenerando in una moda?”, “Le mafie sono sempre più invisibili, come fare a distinguerle?”. L’obbiettivo dell’evento è stato quello di sollecitare le istituzioni ad affrontare in particolare alcuni aspetti della criminalità organizzata, ma anche quello di interrogarsi su cosa ognuno di noi può fare ogni giorno contro le mafie, per non delegare sempre gli altri. QUI le azioni contro le mafie. La tavola rotonda è stata intervallata dalla proiezione di diversi cortometraggi, interviste e video di Cortocircuito.
L’incontro è stato introdotto dall’Assessore all’Istruzione Ilena Malavasi e dall’On. Maino Marchi, membro della Commissione Antimafia della Camera e vi hanno partecipato, tra gli altri, Antonio Nicaso, uno dei massimi esperti internazionali di ‘ndrangheta, Enrico Bini, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, Roberta Mori, Consigliera Regionale e l’On. Emerenzio Barbieri. Ha coordinato l’incontro Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito, insieme agli interventi di Riccardo Pelli, Marta Filippini, Gabriele Manici e Marta Bergianti. Hanno partecipato anche i giovani dell’associazione antimafia Libera e degli scout. Pubblicheremo il video dell’evento. Cortocircuito è il media partner del festival. Foto di Francesco Giglioli. continua a leggere…
Martedì 15 Maggio 2012 al teatro Excelsior di Rubiera (RE) è andato in scena lo spettacolo teatrale di Alessandro Gallo “Di carne”, tratto dal suo romanzo “Scimmie” (con la partecipazione di Miriam Capuano e la regia di Maria Cristina Sarò). A seguire, dibattito coordinato da Riccardo Pelli del giornalino studentesco Cortocircuito.
Alessandro Gallo, 25 anni, è figlio del camorrista Gennaro Gallo; grazie al teatro ha intrapreso una strada opposta: oggi lotta contro la Camorra, attraverso il suo impegno di teatro civile. L’evento rientra all’interno del festival “Noi contro le mafie 2012”, organizzato dalla Provincia di Reggio Emilia e dal Consorzio Oscar Romero. Il giornalino studentesco Cortocircuito è il Media Partner del festival. (clicca sulle foto per allargarle)
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